Australian Open, scontro sull’obbligo vaccinale: Djokovic verso il forfait
Il premier chiede un’esenzione, ma lo Stato di Victoria si oppone: “Teniamo i non vaccinati fuori da pub, caffè e ristoranti, sarà così anche per l’Australian Open”
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E' braccio di ferro sulla possibilità di introdurre l'obbligo vaccinale per partecipare agli Australian Open di tennis del prossimo gennaio.
"I giocatori non immunizzati non avranno un permesso speciale per partecipare", ha detto il governatore dello Stato di Victoria, Daniel Andrews. Se così fosse il campione in carica Novak Djokovic, che non ha mai voluto rivelare se sia o meno vaccinato, potrebbe essere escluso.
Il governo federale vuole facilitare la partecipazione al torneo, il primo ministro Scott Morrison aveva affermato che in caso di esenzione i non vaccinati sarebbero stati autorizzati ad entrare nel Paese, ma Andrews ha escluso l’ipotesi.
"Stiamo bloccando le persone non vaccinate fuori da pub, caffè, ristoranti, dal Melbourne Cricket Ground e da ogni sorta di altri eventi. Non chiederemo un'esenzione. Pertanto, il problema è sostanzialmente risolto", ha detto.
Il governo federale australiano rilascia visti e controlla i confini, ma durante la pandemia sono i governi dei singoli Stati a gestire le strutture di quarantena e imporre mandati sui vaccini. Ciò rende poco chiaro su chi debba avere l’ultima parola in merito alle regole del primo torneo Slam dell’anno.
Un'e-mail della Wta trapelata all'inizio di questa settimana ha fatto intendere che i giocatori che non sono stati vaccinati contro il coronavirus sarebbero stati in grado di partecipare purché avessero completato la quarantena di 14 giorni.
(Unioneonline/L)