L'Europeo U12 di baseball è ormai dietro l'angolo, tra un mese (30 giugno-8 luglio) le migliori rappresentative continentali si contenderanno il titolo a Budapest e la nazionale italiana è in fermento per la scelta dei ragazzi che vestiranno la maglia azzurra.

Tra questi potrebbe esserci anche il giovane talento algherese, George Green, che dopo una prima selezione effettuata a Sassari e una seconda a Tirrenia, è rientrato nella lista dei quaranta migliori atleti a disposizione.

Il prossimo passo sarà partecipare al raduno di Godo, dal 6 all'8 giugno prossimi, e a quello di Butrio, in programma il 14 e il 15 giugno, decisivo per finire nell'elenco dei venti giocatori che partiranno in Ungheria per l'Europeo.

Gli altri venti, invece, andranno a formare la squadra azzurra che parteciperà al Mondial Hit 2018, torneo internazionale organizzato ogni anno dalla Federazione al quale partecipano rappresentative nazionali provenienti da tutto il mondo, compresi gli Usa, Cuba e la Russia.

Già lo scorso anno, George Green prese parte al Mondial Hit di Macerata, ma in questo momento, viste le sue doti di lanciatore, ricevitore e interbase, nonché l'abilità in battuta, la speranza è che dopo il ritiro di Butrio finisca tra i primi venti e stacchi il biglietto per l'Ungheria.

Figlio di madre algherese e padre inglese, George è nato e cresciuto nella città catalana, dove gioca a baseball da quando aveva appena quattro anni.

"Da piccolo praticava anche il calcio, faceva il portiere, ma io dissi alla madre che aveva le carte in regola per finire nella nazionale di baseball e così è stato", spiega Salvatore Cherchi, presidente della società Tigri Vitaldent Progetto Alghero.

"È stato subito evidente che sarebbe diventato bravo, io vedo in lui lo stesso talento di Gabriele Angioi del Cagliari, che io convocai in Nazionale quando, fino a tre anni fa, allenavo l'U13 e l'U15".

George Green, che frequenta la prima media e disputa i campionati regionali U13 e U15 con le Tigri, ha lavorato sodo per centrare la convocazione. "Lui è un talento, un giocatore che sta un gradino sopra gli altri, lancia già a 65 miglia orarie, tanto che non è facile trovare un ricevitore compatibile nella sua categoria. Abbiamo lavorato tutto l'inverno per far sì che riesca a ritagliarsi un posto tra i venti che andranno all'Europeo, viene al campo tutti i giorni, è un piccolo professionista", conclude il presidente Cherchi.
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