Sul marciapiede di via Imperia ci sono i fazzolettini inzuppati di sangue, bottiglie di birra spaccate e sassi. Tutto quello che resta della guerriglia combattuta intorno allo stadio Nespoli: due ore di botte che bastano per trasformare un appuntamento sportivo in un pomeriggio da teppisti. I tifosi della Torres e gli ultras dell'Olbia non si incontravano da alcuni anni: l'odio tra galluresi e sassaresi è storia vecchia che ieri si è arricchita di una nuova pagina. In città per seguire l'attesissimo derby sono arrivati in cento o poco più: soddisfatti dalla vittoria in campo, ma decisi a far scoppiare la baraonda fuori dallo stadio.

L'AGGRESSIONE La prima ambulanza, in realtà, ha acceso le sirene ancora poco prima dell'inizio del match: uno dei dirigenti dell'Olbia, Antonello Dalu, si è beccato una bottigliata in faccia. Tutto è successo all'ingresso dello stadio, quando l'invasione degli ultras era appena iniziata. Antonello Dalu è stato accompagnato di corsa al pronto soccorso del Giovanni Paolo II, ma i medici per fortuna gli hanno diagnosticato una ferita non tanto grave.

LA BATTAGLIA All'incrocio tra via Imperia e via Grecia, di fronte al bar Caboni (l'abituale ritrovo degli ultras dell'Olbia), è iniziata la battaglia. I giovani che erano fuori dal locale sono stati bersagliati da sassi e bottiglie di vetro. La polizia ha perso il controllo della situazione e in un attimo si è scatenata una vera e propria guerriglia. Per disperdere gli ultras polizia e carabinieri hanno dovuto tirare fuori i manganelli, ma riportare la calma non è stato semplice. «Ci hanno attaccato, ma abbiamo reagito - raccontano orgogliosi alcuni tifosi che passano la serata davanti al bar - Si erano organizzati per aggredirci, ma stavolta non abbiamo subito».

IL BILANCIO Qualcuno si è ritrovato con la testa rotta, la faccia e le braccia insanguinate. In due sono finiti al pronto soccorso, altri tre giovani hanno preferito non salire sull'ambulanza. Sull'asfalto restano ancora le tracce dell'assedio: schegge di vetro e sassi. Le auto che erano parcheggiate nelle strade intorno al Nespoli sono state devastate: specchietti rotti e sportelli sfondati a calci. Le strade sono rimaste bloccate a lungo e per ore il quartiere Bandinu è rimasto sotto assedio. I blindati della polizia hanno fatto il viavai tra una strada e l'altra fino a quando i sassaresi non sono ripartiti. Per identificare gli ultras che hanno fatto scoppiare il caos, ora, la polizia potrà sfruttare le immagini delle telecamere installate in tutto il rione.

NICOLA PINNA
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