Altri quattro appuntamenti sino al 27 febbraio: da Macomer a Nuoro, da Nuoro a Oristano, da Carbonia a Iglesias e ultima corsa da S.Antioco a Cagliari con volata finale davanti alla basilica di Bonaria. Mentre il giorno dopo, dopo 17 anni di stop, si correrà la 32/a "Classica Sarda" Sassari-Olbia. Per il percorso del Giro vi sono molte novità rispetto alla edizione scorso anno: la carovana attraverserà 97 comuni, molti nell'interno dell'Isola e si passerà, fatta eccezione per l'arrivo a Cagliari, su strade non percorse nella scorsa edizione. "Ci piaceva - hanno detto gli organizzatori del Giro, Stefano Pilato ed il presidente della Federciclismo Sardegna, Salvatore Meloni - coinvolgere tutti i centri dove le due ruote sono ancora una vera passione. Ci sembra importante segnalare anche la tappa di Capoterra per rendere omaggio a un territorio segnato dalla terribile alluvione di due anni fa". Costo dell'operazione, dai 700 mila al milione di euro. Per le maglie gli organizzatori hanno deciso di puntare su un omaggio alla flora della Sardegna: casacca rossoblu con quercia per il primo in classifica, poi il ginepro per la classifica a punti, l'orchidea selvatica per i traguardi volanti, e la peonia per il gran premio della montagna. Il giorno prima del via alla corsa è in programma ad Olbia la presentazione del Giro con mostre, spettacoli e annullo postale speciale studiato per l'occasione. Nella lunga storia del Giro, partito nel 1958, anche campioni quali Adorni, Merckx, De Vlaeminck e Saronni.

SULLE STRADE DELLA CRISI. I territori dell'Iglesiente segnati dalla crisi dell'Alcoa di Portovesme ripresi dalle telecamere delle tv degli Usa, casa madre della multinazionale dell'alluminio, in occasione della 28/a edizione del Giro di Sardegna di ciclismo. Tra i partecipanti alla gara in programma dal 23 febbraio, c'è infatti anche la Radioshach, il team a stelle e strisce del campionissimo Lance Armstrong (assente alla manifestazione) le cui imprese sportive trovano spesso risalto nei media statunitensi. "Ci auguriamo - ha spiegato uno degli organizzatori dell'evento, Stefano Pilato - che le immagini portate nelle case degli americani possano servire a sensibilizzare sul problema che coinvolge tanti lavoratori sardi".
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