L'ultimo regalo di Memo Prenna. Sarà stato il miglior marcatore in serie A del Catania (con 29 reti), scomparso lunedì scorso a 78 anni, a guidare Baiocco e Morimoto (prima doppietta in campionato) nel 3-2 sulla Roma. Ai giallorossi non è bastato neanche l'ultimo quarto d'ora da grande squadra per raddrizzare il 3-0 rossoazzurro dopo quasi un'ora di gioco. Un vittoria meritata per i siciliani, che ha anche tanto il sapore di una concessione dal cielo. Erano oltre quarantadue anni, infatti, che il Catania non batteva i giallorossi, da quell'ultimo 1-0 datato 3 aprile 1966. Un contenzioso con la squadra di Spalletti che si era fermato all'ultimo 1-1 della passata stagione, quando la Roma fu campione d'Italia per un'ora, prima del vantaggio di Ibrahimovic a Parma e il pari finale di Martinez. Un punto che per il Catania significava salvezza. Ora la formazione di Zenga vola a quota 25, mentre quella di Spalletti resta due lunghezze dietro. L'allenatore giallorosso è anche costretto a sostituire Totti dopo mezz'ora (in campo Menez) perché vittima di un problema muscolare alla coscia destra. Ma l'uscita prematura del capitano non basta a scusare la pessima giornata romanista, mentre il successo è un bel premio soprattutto per il tecnico del Catania, che ancora una volta stravolge gli incastri del proprio undici iniziale, schierando Baiocco e Biagianti, i più attivi tra i quattro di centrocampo. In attacco, poi, la mossa vincente con l'utilizzo a sorpresa di Morimoto al fianco di Mascara. Dopo il minuto di raccoglimento in ricordo del bomber Prenna, quindi, è subito la rapidità del giapponese a mettere in crisi la coppia centrale romanista. E' il 4', quando Morimoto si inserisce in velocità tra i confusi Juan e Mexes (ancora una volta esageratamente nervoso), calciando però a lato da pochi metri su cross di Baiocco. Al 13', di nuovo Morimoto tocca in scivolata dopo un guizzo su assist di Mascara che svia Juan e costringe Doni a una difficile parata in due tempi sulla linea di porta. Al 22', poi, tutta la linea difensiva romanista viene sbilanciata da un cross di Baiocco, Morimoto incrocia di testa sul palo lontano, mancando di poco. Con Vucinic che rimedia solo un'ammonizione per aver rubato il pallone a Bizzarri intento al rinvio, al 25' ci prova pure Mascara, mandando alto, prima di un assist prezioso ancora per Morimoto che anticipa Doni senza trovare la porta. Sono le prove generali del gol, che arriva al 34' quando Totti è già sofferente in panchina: Mascara ruba palla a Perrotta e avvia il contropiede da metà campo, passaggio intelligente per Baiocco sulla sinistra e tocco sotto del centrocampista, quanto basta per superare Doni. Esplode il Massimino e avrà sorriso pure Memo Prenna, lasciato andare proprio dalla Roma nel 1956, dopo due anni in giallorosso con 5 gol in 13 presenze. Ma è solo l'inizio della festa siciliana e del tracollo giallorosso. La Roma, infatti, risponde solo con una conclusione di Brighi parata non senza difficoltà in due tempi da Bizzarri al 37' (decisivo l'ultimo anticipo su Perrotta), e su un paio di conclusioni distratte di Baptista da buona posizione. A 5' dal riposo, poi, Morimoto trova il raddoppio e la prima rete in questa stagione: su una palla lunga dal centrocampo, il giapponese controlla a seguire di destro e calcia di sinistro, con Juan che scivola a vuoto e Doni impotente. Nel secondo tempo, poi, dopo un tiro da fuori di Izco a lato al 2', all'11' Spalletti manda in campo Cicinho per Riise, ma alla ripresa del gioco, su una punizione di Mascara, Biagianti tocca di testa e Morimoto (tenuto in gioco da Cassetti) fulmina di nuovo Doni. Sul 3-0 i giochi sembrano fatti e il Catania non si impensierisce neanche per la quarta rete in campionato di Vucinic, che vince il confronto con Stovini al 29' e manda senza problemi alle spalle di Bizzarri, che poco prima aveva parato una conclusione di Perrotta. Il Massimino silente non se ne accorge e il montenegrino neanche esulta. Ma è l'inizio dei guai per i rossazzurri, che al 33' incassano anche il 3-2 siglato da Menez. De Rossi lancia il francese in profondità sulla sinistra e Menez al volo di sinistro supera Bizzarri, colpevole di distrazione. Da quel momento il Catania sprofonda nella paura e Spalletti si gioca pure la carta Okaka. Il giovane attaccante giallorosso, però, nel terzo minuto di recupero sbaglia di testa da buona posizione, spegnendo definitivamente le speranze di rimonta. Al triplice fischio il Catania di Zenga può festeggiare.

ZENGA. E' baruffa nel post Catania-Roma. Alla faccia del terzo tempo pre-natalizio. La situazione è presto spiegata: a fine partita Mexes avrebbe dato un colpo a Paolucci e Zenga lo è andato riferire all'arbitro. Da lì il parapiglia con la Roma. Una polemica che arriva con il tecnico dei siciliani fino in tv, a Stadio Sprint, dal suo "nemico" Varriale. Che gli chiede cosa è successo... Zenga si indispettisce: "Non è successo assolutamente nulla- dice il tecnico del Catania- Posso avercela con qualcuno dopo che ho vinto una partita? Valutiamo altro che è meglio... Io non ho fatto assolutamente nulla. Non so perché dovete mettermi in mezzo... Sono andato dall'arbitro a dirgli qualcosa". Più chiara la spiegazione a Sky: "Sono stato provocato e attaccato- dice Zenga- Io faccio l'allenatore e sono capace di capire quale è il mio ruolo. Ma ci sono delle persone che si approfittano di questo. Non sono stato provocatorio io. Le domande sono sempre che cosa è successo?, cosa hai fatto?. Magari qualcuno dovrebbe chiedere anche cosa ti hanno fatto?". Parlando della gara Zenga dice: "Nell'ultima partita dell'anno scorso avevo visto che i difensori della Roma soffrivano la velocità e così oggi ho mandato in campo Morimoto. Sapevo che poteva metterli in difficoltà". Walter Zenga racconta così la scelta azzeccata di schierare l'attaccante giapponese dall'inizio nel 3-2 sulla Roma. E Morimoto lo ha ripagato con la prima doppietta in campionato. "Morimoto ha vent'anni- dice il tecnico del Catania a Sky- e lo abbiamo utilizzato già in quattro o cinque occasioni. A volte invece gli è toccato stare fuori. Stavolta è stato bravissimo lui e bravi e fortunati noi". Poi un commento sull'andamento della gara, con il Catania in vantaggio per 3-0 a rischiare la rimonta della Roma con le reti di Vucinic e Menez, subentrato dopo mezz'ora all'infortunato Totti. "E' stata una vittoria sudata solo perché abbiamo corso tanto, ma fino all'ottantesimo abbiamo giocato veramente bene. Abbiamo preparato questa partita con grande attenzione. Venivamo da due sconfitte in trasferta in cui comunque la squadra c'era stata. Ci mancava quella convinzione in più per battere una grande squadra e abbiamo sconfitto una grande Roma. Certo, poi, ci siamo fatti ancora due gol da soli su due distrazioni, cosa già successa nel ko con la Fiorentina. Sono errori che non ci possiamo permettere".

SPALLETTI. "La testa non c'entra niente. Veniamo da otto vittorie e questo è segno che qualcosa abbiamo fatto ultimamente... Oggi però il Catania ha meritato la vittoria e noi ora dobbiamo tornare a fare il nostro meglio. Ripeto, non c'è niente da buttare via". Luciano Spalletti questa volta non accetta critiche. La Roma ha perso per 3-2 a Catania, ma è stata brava lo stesso a reagire all'iniziale 3-0 dei siciliani con le reti a un quarto d'ora dal termine di Vucinic e Menez, entrato dopo mezz'ora al posto di Totti infortunato. "Totti ha avuto un problema muscolare dietro il flessore della gamba destra - chiarisce il tecnico giallorosso a Sky -. Ha avvertito subito la puntura forte e di conseguenza si può parlare di lesione muscolare. Ma Menez si è fatto trovare pronto come al solito. Non conta sempre chi gioca dall'inizio, anche chi entra a partita in corsa, nel calcio moderno, è fondamentale per dare un nuovo impulso al gioco. Lui ha determinate caratteristiche e giocherà anche altre partite. L'importante è trovare gli equilibri giusti". Poi una spiegazione sulla disfatta del Massimino, ma guai a parlare del modulo. "Lo schema non c'entra niente - dice Spalletti -. Ho deciso di creare il reparto offensivo con Totti, Vucinic e Baptista. Per quanto riguarda il centrocampo, invece, sui gol non ha colpe. I mediani non hanno colpe, se uno dalla linea difensiva butta una palla dritto per dritto e la difesa è impreparata. I centrocampisti possono giocare bene o male, stare giù dal punto di vista psicologico, ma non possono farci niente su dei palloni così. Abbiamo preso due gol dove non si può certo parlare di tattica o modulo. Bisogna solo essere più reattivi, più bravi tutta la squadra e non pensare allo schema". Merito al Catania, quindi. "Loro sono stati più bravi e noi potevamo fare qualcosa in più. Sono entrati in campo in maniera molto aggressiva e hanno sviluppato un buonissimo primo tempo. Ma non sono sempre i gol che determinano il bilancio finale di una partita, sono il modo di ragionare all'interno della partita. Gran primo tempo del Catania in gran forma fisica e psicologica, bravi a pressare e ad attaccarci. Anche il vento era a loro favore. Nel secondo era a favore nostro e abbiamo dominato noi". Una sconfitta che tutto sommato ci sta, ma senza creare allarmismi. "Non è un problema di testa. Io ho detto che loro sono stati più aggressivi e noi lenti ad entrare in partita. Oggi siamo stati solo al di sotto di quello che potevamo fare. E comunque ho visto un Catania molto motivato, molto aggressivo. Non c'entra niente la testa degli ultimi tre anni". Poi una battuta sul nervosismo a fine gara, con Zenga arrabbiato per qualche scambio di veduto con i giallorossi. "Qui a Catania c'è sempre qualche persona in più in campo - commenta Spalletti - il fatto è che ai miei giocatori rodeva aver perso e loro gioivano. Ma non mi sembra che sia successo niente di grave. Ci può stare qualche parola detta per il nervoso. Ma è una cosa abbastanza normale".

PULVIRENTI. "L'unica persona che non poteva stare sul campo era Pradè... Gli altri erano autorizzati". Secca la replica di Antonino Pulvirenti alle parole di Luciano Spalletti e non solo. Il presidente del Catania ha commentato così le accuse rivolte dalla Roma dopo la sconfitta 3-2 al Massimino. Per i giallorossi a bordo campo c'erano troppe persone e molta confusione. "La spinta dei nostri tifosi? Nelle gare casalinghe diventa sempre una partita importante dove cerchi di dare il massimo- dice Pulvirenti- il pubblico ti aiuta inevitabilmente. Ma questo riguarda tutte le squadre, non solo il Catania".

TOTTI. Lesione ai flessori della coscia destra. Se dovesse essere confermata la prima diagnosi fatta al Massimino di Catania, Francesco Totti potrebbe rimanere fuori dal campo anche per un mese. Il capitano della Roma è uscito dopo mezz'ora nella sconfitta per 3-2 contro i siciliani, ma già dopo 10' di gioco aveva iniziato ad accusare un dolore alla gamba destra. "Totti ha avuto un problema dietro il flessore della gamba destra- ha detto il tecnico Spalletti a Sky- Ha avvertito subito la puntura forte e di conseguenza si può parlare di lesione muscolare". La conferma è arrivata anche da Mario Brozzi, medico sociale della Roma. Bisognerà attendere però l'esito degli esami previsti in settimana.

MORIMOTO. "E' una cosa incredibile. Ho fatto due gol e sono molto contento". Al termine della vittoria per 3-2 del Catania sulla Roma, Takayuki Morimoto fatica a rendersi conto del risultato ottenuto. Il giapponese, schierato a sorpresa da Zenga, ha messo a segno la sua prima doppietta in campionato, fissando il 3-0 dopo il vantaggio di Baiocco, prima della quasi rimonta dei giallorossi con Vucinic e Menez. "L'allenatore me lo ha detto sabato che avrei giocato- dice Morimoto a Sky- e io mi sono fatto trovare pronto. Mi sono allenato bene tutta la settimana, insieme a tutto il resto della squadra. Sapevo che avrei potuto dare il mio contributo e alla fine è arrivata questa bellissima partita".

BRIGHI. "Volevamo andare in vacanza con un risultato migliore. Ora aspettiamo di tornare". Matteo Brighi accetta senza troppo rammarico la sconfitta per 3-2 a Catania. Il centrocampista giallorosso ha giocato una buona partita, tentando anche l'unica conclusione in porta per la Roma nel primo tempo. "Volevamo chiudere bene l'anno- commenta a Roma Channel- Ma non ci siamo riusciti. Squadre come il Catania fanno sempre di tutto per fare più punti possibile e salvarsi. Le loro caratteristiche le conoscevamo e dopo quindici secondi c'era già bagarre, tutti a protestare". Dopo essere andati sotto per 3-0, però, nella ripresa la Roma ha sfiorato la rimonta con le reti di Vucinic e Menez. "Le partite attaccate qualche acciacco lo comportano- commenta ancora Brighi riferendosi ai ripetuti impegni ravvicinati di inizio stagione tra campionato e Champions- Accelerando possiamo vincere contro tutti, lo abbiamo dimostrato anche nell'ultima mezz'ora. Quando concediamo tanto è giusto che gli altri ne approfittino. Possiamo crescere, lo sappiamo noi, lo sa anche l'allenatore".

PERROTTA. Dello stesso parere è anche Simone Perrotta, che però se la prende con le troppe persone a bordo del campo al Massimino: "Qui a Catania alla fine della partita c'è sempre un sacco di gente a bordo campo. Io ho provato a far venire mio figlio e la Roma ha dovuto fare mille richieste. Oggi dentro al rettangolo di gioco c'erano almeno cinquecento persone. Credo che questo al di là del risultato non sia giusto". Poi sulla partita. "Sicuramente abbiamo buttato al vento i punti. Nel primo tempo siamo andati male, molto male. Nella seconda parte meglio. Forse il gol di Vucinic ci ha dato un pò di carica, ma dovevamo fare di più".

LA RUSSA. "La tensione del fine gara non aiuta il Catania, che è stato già fortemente danneggiato, bisogna evitare e pensare al gioco". Lo ha affermato il ministro alla Difesa, Ignazio La Russa, che ha visto Catania-Roma al Massimino. "Sono doppiamente contento - ha aggiunto il ministro - per le vittorie dell'Inter, ieri, e del Catania, oggi. Il Catania ha giocato benissimo per 60 minuti e la Roma non meritava assolutamente di pareggiare, cosa che ha 'rischiatò di fare immeritatamente verso la conclusione della partita". La Russa ha dato anche "un consiglio all'allenatore dell'Italia, Marcello Lippi: venga a vedere come gioca Beppe Mascara - ha detto - i primi 60 minuti dell'attaccante del Catania sono assolutamente da Nazionale".

Catania (3-5-2): Bizzarri 5, Silvestre 6, Terlizzi 5.5, Stovini 5.5, Izco 6 (40' st Silvestri sv), Biagianti 6.5, Carboni 6.5, Baiocco 7, Giac. Tedesco 6.5, Mascara 7 (44' st Sardo sv), Morimoto 7.5 (41' st Paolucci sv).

A disposizione: 12 Kosicky, 8 Ledesma, 10 Dica, 25 Martinez.

All.: Zenga 7.

Roma(4-3-1-2): Doni 6, Cassetti 5.5, Mexes 5, Juan 5, Riise 5.5 (10' st Cicinho 5.5), Perrotta 5.5, De Rossi 6.5, Brighi 5.5 (41' st Okaka sv), Baptista 5, Totti 5 (31' pt Menez 6), Vucinic 6.

A disposizione: 25 Artur, 15 Loria, 26 Greco, 34 Virga.

All.: Spalletti 5.

Arbitro: Rosetti di Torino 6.5.

Reti: nel pt 34' Baiocco, 40' Morimoto; nel st 10' Morimoto, 29' Vucinic, 32' st Menez.

Angoli: 6-4 per il Catania.

Recupero: 1' e 4'.

Ammoniti: Vucinic, Stovini, Perrotta, Cassetti e Mexes per gioco scorretto, Terlizzi, Morimoto e Baptista per comportamento non regolamentare, Tedesco per proteste.

Takayuki Morimoto festeggiato da Tedesco per la doppietta realizzata (foto: Ansa)
© Riproduzione riservata