Nato a Torino l'1 febbraio del 1945, Ferruccio Mazzola indossò, tra le altre, le maglie di Inter, Fiorentina e Lazio. Con il club biancoceleste vinse lo scudetto nella stagione 1973-74. Da allenatore, vinse con il Siena il campionato di serie C2 1984-1985 e ottenne una promozione, sempre militando in C2, con il Venezia nel 1987-1988. La Lazio, in una nota sul proprio sito internet, "si unisce al cordoglio della famiglia Mazzola per la scomparsa di Ferruccio, ex centrocampista biancoceleste dal 1968 al 1971 e dal 1972 al 1974".

Nel 2004 Mazzola pubblicò il libro "Il terzo incomodo", nel quale rivolgeva una serie di pesanti accuse al mondo del calcio per quanto concerne l'abuso di pratiche dopanti negli anni Sessanta e Settanta. Nel mirino di Mazzola finì Helenio Herrera, il Mago dell'Inter di papà Moratti, reo, a suo avviso, di distribuire a titolari e riserve delle pasticche (Mazzola parlò di anfetamine) capaci di aumentare le loro prestazioni atletiche. Le accuse rivolte all'Inter e a quel ciclo leggendario della sua storia, portarono Ferruccio Mazzola a rompere i rapporti con il fratello Sandro e con la società nerazzurra. Nel mirino di Mazzola finirono anche Fiorentina, Lazio e Roma.

Mazzola ha vissuto nella Capitale, dove negli ultimi anni ha allenato i ragazzi della Borghesiana, la squadra del suo quartiere. Dal 2005 è stato presidente dell'associazione Futursport International, che si occupa, tramite lo sport, del recupero di adolescenti in stato di disagio sociale che si distinguono nell'attività calcistica.

Dal 2006 è stato attivo anche nell'Associazione vittime del doping fondata dai familiari di Bruno Beatrice, e successivamente è stato osservatore per il Treviso.
© Riproduzione riservata