Non solo il mito Gigi Riva ma, semplicemente, l'amore per la Sardegna può essere un valido motivo per tifare Cagliari.

È capitato a Luca Belli, nutrizionista di 34 anni nato e residente a Tolentino, oggi presidente del Cagliari Club Marche Rossoblù: "La passione per il Cagliari è nata a partire dagli anni Novanta, grazie a tanti amici sardi che incontravo durante le vacanze con la mia famiglia in Sardegna" racconta il responsabile del club che conta 23 soci, "Erano i tempi di Trapattoni, Matteoli, Oliveira, Muzzi, Festa, O'Neill, Allegri, Francescoli, Dely Valdes. Come non ricordare lo sfortunato spareggio salvezza con il Piacenza a Napoli. Emozioni belle e meno belle, ma sempre in rossoblù".

Per la famiglia Staccioli, invece, è stato proprio rombo di tuono l'artefice della conversione. Antonello 53 anni, copywriter, nato e residente a Ostra (Ancona) racconta entusiasta del periodo della sua infanzia, "Sono nato nel 1962 e alla fine degli anni Sessanta il Cagliari era la squadra più forte d'Italia. Nelle Marche ci sono anche tanti sardi".

Di padre in figlio: anche nelle Marche si trasmette così la fede rossoblù. Nicola Staccioli, il figlio di Antonello conferma: "La passione per il Cagliari (ormai divenuta, oserei dire, maniacale) mi è stata comunicata da papà sin dall'infanzia. Un amore che non smette più di crescere", dice il ventenne che studia scienze della comunicazione all'Università di Bologna. "A chi si sorprende che io tifi Cagliari, con altrettanto stupore rispondo che l'amore per una squadra non si misura in Scudetti o Coppe".

Niccolò è vicepresidente del Club: "Era agosto 2014. Ho cercato in Internet qualcuno che mi potesse aiutare a mettere in piedi un circolo e ho scritto a Claudio Usai, segretario del Centro Coordinamento. Lui mi riferì che anche un altro ragazzo marchigiano aveva avuto la mia stessa idea, era Luca Belli, l'attuale presidente. Lo contattai e organizzammo l'incontro in un Circolo in Ancona, a cui partecipò anche Luigi Gilio. Così con noi 3 è nato il Cagliari Club Marche Rossoblù".

Proprio Luigi, 51 anni, operaio specializzato, è l'unico cagliaritano del club. "Fin da bambino mio padre e mio nonno mi portavano allo stadio. Sono sempre stato abbonato e per diverso tempo ho lavorato in campagna o fatto qualche lavoretto estivo per potermi guadagnare i soldi per l'abbonamento". Un viaggio a ritroso con i ricordi, "All'inizio degli anni Ottanta, in concomitanza con la vittoria del terzo Mondiale, con altri 8 amici fondammo la Fossa Ultrà, uno dei primi gruppi di tifo organizzato. Nel 1994 mi sono trasferito nelle Marche. Mi mancava lo stadio, ho dovuto fare abbonamenti alle pay-TV per vedere le partite. Poi 2 anni fa la voglia matta di condividere con qualcuno questa passione. Ho trovato Luca e Niccolò tramite Facebook e il gruppo Sardi nelle Marche. Il primo incontro si era tenuto presso il Circolo Arti e Mestieri-Bocciofila in Ancona, la cui proprietaria e cuoca è sarda. Una curiosa coincidenza". Luigi racconta con emozione la prima trasferta da tesserato, "L'ho fatta a Perugia, a 50 anni, grazie al Cagliari Club. Sono cose come queste che riescono a compensare la distanza dalla Sardegna e da Cagliari".

Francesco Fenu, medico di 49 anni, nato ad Alghero e residente a Osimo, si è ritrovato quasi come a casa, tra amici sardi e non che condividono lo stesso amore. Pietro Fenu, 44 anni di Alghero, residente a Loreto, è diventato tifoso rossoblù sul finire degli anni Ottanta: "Un periodo non felice tra l'87 e l'88, dove si centrò una salvezza stentata con l'allenatore Tiddia, a cui seguirono delle annate straordinarie sotto la guida di Ranieri". Da un anno iscritto al circolo, il veterinario racconta l'esperienza dell'ultima trasferta a Latina, "È stato bellissimo viverla sugli spalti, abbiamo cantato e festeggiato la vittoria tutti insieme come se ci si conoscesse da una vita".

Demmis Agus, è il rappresentante della provincia nuorese. Originario di Gadoni, il salumiere di 40 anni risiede ora a Civitanova Marche. "Da perfetti sconosciuti a compagni di fede", esordisce così sui suoi nuovi amici del club, "Siamo molto attivi e coltiviamo la nostra amicizia grazie anche ai social". Il parere sul Cagliari di Rastelli lo espone il più piccolo del club, Lambert Forani, studente di 13 anni, figlio del musicista Lamberto, anche lui tesserato al circolo: "Siamo ripartiti molto bene, i risultati e la classifica parlano da soli. Dal settore giovanile fino alla prima squadra il totale rinnovamento ha dato ottimi frutti. Abbiamo diversi giovani di prospettiva che possono fare il salto di qualità, ma in ottica di Serie A, la cosa va gestita con cura. In questo Rastelli sembra molto bravo, perciò bisogna credere in lui".
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