Da un'idea della famiglia Sini, nel 2011, è nato il Cagliari Club Berchidda "Marino Crasta". La dedica è per un giovanissimo socio, tifoso del Cagliari, recentemente scomparso. Duecentotrenta chilometri da Cagliari non hanno di certo scoraggiato Igor Sini, 31 anni, nato a Ozieri, presidente del circolo.

"La mia famiglia è tutta rossoblù", dice l'gente di vendita, "A partire da mio nonno che ai tempi dello scudetto lavorava a Sarroch, vivendo in prima persona le vicende del Cagliari che mi ha raccontato e tramandato, per arrivare alle mie due bambine. Da Berchidda partiamo sempre alla volta del Sant'Elia".

Tante le iniziative organizzate dal club, una su tutte la festa rossoblù del paese: "Abbiamo imbandierato Berchidda con questi colori, abbiamo anche organizzato una giornata di donazione del sangue: tutto il Club si è recato all'Avis locale. In questi anni di lunga attività siamo riusciti a portare nelle scuole la squadra del Cagliari nel piccolo centro della Gallura, ricco di una lunga tradizione di tifosi del Cagliari".

Questo circolo nasce dalle ceneri del vecchio club di Oschiri, istituito negli anni Novanta, ai tempi del Cagliari in Uefa, "Nonostante le difficoltà siamo riusciti in questi anni a venire tante volte nel capoluogo e a organizzare diverse trasferte".

Mario Fozzi è il vicepresidente del club, 50 anni, brigadiere nato a Sassari. "Tifo Cagliari perché è la squadra della mia terra, seguita tantissimo anche nel Nord Sardegna, sia in provincia di Sassari che in provincia di Olbia/Tempio. La mia famiglia è originaria di Bonorva e ricordo che negli anni Ottanta, lo storico club del mio paese portava sempre lo striscione Bonorva Presente".

Tra i ricordi più belli: "I viaggi in Continente, non solo per vedere il Cagliari, ma anche per vedere Matteoli che, allora, giocava a Como. I Lariani all'epoca venivano seguiti spesso dai sardi proprio perché ci giocava il campione di Ovodda". Non mancano le difficoltà, ma lo stadio Sant'Elia è sempre meta d'obbligo: "Quest'anno abbiamo raggiunto la quota record di 90 soci e siamo riusciti nonostante la distanza, gli orari, i costi, a organizzare parecchi pullman per Cagliari".

Anche Giandomenico Careddu, socio del club, racconta un aneddoto: "Andai a vedere Torres-Cagliari, in C1 per tifare i rossoblù, la targa con la sigla SS mi causò qualche problema fra i tifosi del Casteddu, ma quando dissi che ero uno di loro, tutto si mise a posto", sorride il trasportatore di 53 anni nato a Berchidda. "Quest'anno abbiamo deciso di non accettare persone che tifano anche altre squadre, come Juventus, Inter e Milan, magari sarà un club meno numeroso ma più attivo e passionale".

Poi la rivelazione, "Mio nipote è Davide Arras, per me è come un figlio, lo accompagno in tutte le partite della primavera, compreso il Torneo di Viareggio. Il nostro sogno è avere una sede, purtroppo ancora non abbiamo trovato un posto di ritrovo, speriamo ci sia presto, per cementare ancora di più i soci del Club".
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