Usinese Tempio. Una gara a dir poco vibrante quella di sabato scorso, decisiva per il primato in classifica del campionato di Promozione girone C, con una maestosa cornice di pubblico. Ha vinto 2-1 il Tempio. Meritatamente. Ora per i Galletti la strada al successo finale è decisamente in discesa.

Ma non è stata purtroppo una festa del calcio. Tutt'altro. Al 15' del secondo tempo la gara è stata sospesa per 15 minuti per tafferugli in tribuna. E un'autoambulanza ha dovuto soccorrere uno spettatore, fratello dell'allenatore dell'Usinese Gianmario Rassu, colpito da una testata al volto da un tifoso del Tempio. Ma ripercorriamo i fatti. Per proteste (1-0 per il Tempio) viene espulso dalla panchina il direttore sportivo dell'Usinese Panzali, che anziché dirigersi verso lo spogliatoio esce dal terreno di gioco da un cancello laterale. A pochi metri dai tifosi del Tempio. "Ma esco sempre da lì", sostiene il dirigente. Ne nasce comunque un battibecco con i tifosi, con gli animi che si scaldano. A questo punto un tifoso del Tempio, a petto nudo, pensando che il padre fosse coinvolto nei battibecchi, perde la testa e dopo una rincorsa di varie decine di metri colpisce Vincenzo Rassu, fratello dell'allenatore dell'Usinese Gianmario.  L'uomo si accascia a terra ed interviene l'ambulanza a soccorrerlo. Ci sono momenti di grande apprensione e panico. Ma il ferito si riprenderà pienamente dopo una ventina di minuti. Gli animi però si scaldano in campo e in tribuna. Il portiere dell'Usinese Tanca a questo punto scaglia una bottiglietta nel settore ospite e viene espulso dall'arbitro. Il gioco riprende in un'atmosfera elettrica.

L'Usinese terminerà il gioco in otto uomini e perderà la gara 2-1. Ma non è finita. I disordini continuano. Alcuni tifosi del Tempio non trovano di meglio che scalciare in una rotatoria tutti gli automezzi che passano. Mentre gli stessi tifosi galluresi affermano di essere stati aggrediti a sassate dai tifosi locali. Fatto sta che ci vuole ancora tempo per riportare la calma nel dopo gara, poi filato tranquilo. Poteva essere una bella giornata di sport, trasformatasi in una bolgia."Non giustifico nessun atto di violenza - spiega il presidente del Tempio Tore Sechi - Ma anche nei dilettanti occorre più prevenzione, separando le tifoserie, specie quelle organizzate". Alle forze dell'ordine quindi spetterà eventualmente stabilire le responsabilità dei disordini. In una bella partita che purtroppo verrà ricordata agli annali per fatti che nulla hanno a che vedere con lo sport.

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