«Ragazzi, se il problema sono io sono pronto a farmi da parte». Non è stata una più o meno velata proposta di dimissioni quella di Claudio Ranieri davanti alla squadra, dopo il ko del Cagliari per 3-1 in casa contro la Lazio, quarta sconfitta consecutiva. Quella del tecnico forse  voleva essere la dimostrazione di un’assunzione di responsabilità davanti al gruppo. 

I suoi ragazzi hanno detto no: mister, sarebbe stata la risposta, dobbiamo fare un esame di coscienza tutti insieme. E tutti insieme andare avanti. 

Che questo scambio sia andato in scena ieri sera o questa mattina –ancora non è chiaro – poco conta. Resta che i calciatori, tutti, hanno fatto quadrato intorno all’allenatore che li ha portati dalla B alla A, con una cavalcata culminata nell’Epica al San Nicola. 

Restano i segnali lanciati dal presidente Tommaso Giulini, che in sala stampa alla Domus, a caldo, ha rotto un silenzio che durava dal giorno della retrocessione, dopo la gara contro il Venezia: il patron rossoblù da una parte ha blindato Ranieri («Si va avanti con lui»), dall’altra ha sottolineato di aver accolto tutte le richieste di mercato che gli sono state avanzate. Come a dire: io il mio l’ho fatto, se non gira la colpa non è della società. 

E. Fr.

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