Non solo i canonici allenamenti e i dubbi di formazione (uno su tutti, quello tra il rientrante Verratti e Locatelli a centrocampo).

Con l’inizio della fase a eliminazione diretta, bisogna iniziare a pensare alla lotteria dei rigori.

Croce e delizia della nostra nazionale, dalle tre sconfitte consecutive ai Mondiali di Italia ‘90, Usa ‘94 (la più cocente, in finale) e Francia ‘98, al trionfo del 2006. Per non andare troppo indietro nel tempo, l’ultimo europeo dell’Italia – anno 2016 – si è concluso proprio ai rigori contro la Germania, ai quarti di finale.

Così ieri Roberto Mancini ha già provato e scelto i cinque rigoristi azzurri, nel malaugurato caso dovessero essere necessari già contro l’Austria. Eccoli, nell’ordine: Jorginho, Immobile, Acerbi, Berardi, chiude Bonucci. Provati anche Di Lorenzo e Spinazzola, che dovrebbero tirare nel caso si andasse a oltranza.

A sorpresa non c’è Insigne. L’esterno offensivo del Napoli potrebbe rientrare nei cambi programmati nel caso la partita si dovesse prolungare oltre i 90’. E non sempre è stato capace di gestire la tensione nei momenti importanti, magari quel penalty decisivo sbagliato in Supercoppa contro la Juventus ha messo in risalto la sua emotività in situazioni da dentro o fuori.

(Unioneonline/L)

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