Se due stagioni fa non fosse esploso Donnarumma, difficilmente avrebbe perso il posto da titolare tra i pali dell'Under 21 e avrebbe vissuto da protagonista anche la fase finale degli ultimi Europei, vinti dalla Germania.

Dodicesimo azzurro di default, Alessio Cragno se n'è fatto una ragione, all'ombra del portierone rossonero col quale non è mai mancata la complicità.

Compagni e amici, ma rivali.

E se ogni allenamento insieme in nazionale è stato (anche) un banco di prova, Milan-Cagliari domani è il primo vero confronto tra l'estremo difensore fiorentino e quello napoletano.

Quarantuno anni in due.

Sfida nella sfida sotto le luci di San Siro, col recente passato sullo sfondo e un futuro da sbranare.

ESAME DI MATURITÀ - Quasi un esame di maturità per Cragno, il miglior portiere dell'ultimo torneo di B (le sue parate hanno spinto il Benevento verso la promozione) che deve ora dimostrare di essere all'altezza del calcio che conta, già assaggiato tre anni fa proprio col Cagliari, ai tempi di Zeman.

Ma questa è tutta un'altra storia, è il vero trampolino di lancio.

DECISIVO IN COPPA - Proprio i playoff col Benevento e gli Europei con l'Under 21 (più un piccolo intervento alla mano) hanno allungato la sua estate.

Si è aggregato alla squadra ad Aritzo e con il preparatore Dei ha iniziato un percorso accelerato per rimettersi al passo dei compagni.

A dir il vero, il nuovo impatto in rossoblù non è stato proprio tra i migliori.

Due sue incertezze hanno spalancato la porta al Crotone in occasione dell'amichevole del 5 agosto allo "Scida": sul primo gol ha smanacciato in rete un cross dalla sinistra di Tonev (sporcato da Faragò), sul secondo è rimasto spiazzato e immobile sulla punizione (chirurgica) di Barberis. Due giorni dopo a Istanbul il ruggito d'orgoglio.

Anche se la rivincita (e la scena) Cragno se l'è presa il weekend successivo, al primo impegno ufficiale della stagione, a Torino in Coppa Italia col Palermo.

Già in partita alcuni suoi interventi sono risultati decisivi, il rigore parato a Jajalo ha poi permesso al Cagliari di passare il turno.

LE CAREZZE DI BUFFON - Decisamente più sofferto il debutto in campionato, sempre a Torino, ma all'Allianz Stadium contro la Juventus.

Lasciare il campo con tre gol sul groppone non è il massimo della vita per un portiere, a prescindere dalle responsabilità (più dei compagni che sue nell'occasione).

A fine gara si è consolato con i complimenti di Gigi Buffon, mica uno qualunque per chi il calcio lo gioca con i guanti.

SFIDA A GIGIO - Ora c'è il Milan di Donnarumma. Che poi è anche il Milan di Storari, il motivo per cui Cragno ha preferito lasciare il Cagliari per giocare con più continuità a Lanciano due anni fa, poi a Benevento la passata stagione, sempre e rigorosamente in prestito.

Una full immersion tra i cadetti per poi tornare dalla porta principale.

Oggi è lui il portiere titolare del Cagliari, Storari sta dall'altra parte. Ma dall'altra parte c'è soprattutto Gigio Donnarumma, il suo miglior nemico.

Guanti di sfida.

Fabiano Gaggini

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