Roberto Mancini, Gianluca Vialli, Francesco Flachi. Questo il podio dei bomber più prolifici della storia blucerchiata. Il 44enne fiorentino ha scritto la storia del club ligure con 112 reti in 250 presenze, dietro solo ai «gemelli del gol» a quota 171 e 141, e oggi segue con affetto e attaccamento le vicissitudini dei prossimi avversari dei rossoblù. «I problemi societari hanno condizionato l’inizio di stagione, ma il cambio in panchina ha permesso alla squadra di ritrovare certezze soprattutto in fase difensiva. Non sarà facile per il Cagliari perché da quando c’è Ranieri li vedo in netta risalita».

Poi un avvertimento agli isolani. «Il pericolo numero uno è Quagliarella che molti davano per finito e invece ha dimostrato di essere ancora competitivo. È l’uomo simbolo e non bisogna farsi ingannare dalla partenza a rilento di quest’anno. Anche nel 2018 è stato così e poi ha ingranato». Insomma un avversario ostico per Maran e compagni, che però hanno la quarta miglior difesa del torneo.

Progettualità. «Non mi stupisce affatto il percorso del club di Giulini in questi anni. Gli addetti ai lavori seguono da tempo, e con attenzione, la crescita della società sarda che dispone di un’ottima Primavera ed è sempre molto attenta nel comprare giocatori in sordina che poi possano diventare campioni. A breve avranno un nuovo stadio e penso seguiranno le orme dell’Atalanta che tutti definivano una meteora e invece nel tempo si è confermata al top nel nostro campionato».

Sogni europei. «Invito i tifosi sardi a crederci fino alla fine perché questa squadra non mollerà. In molti pensano che nel girone di ritorno possa calare, ma l’andamento attuale non è frutto del caso: certe vittorie esterne parlano da sole e contro il Lecce c’è stata molta sfortuna. In rosa ci sono giocatori di estrema qualità e poi si stanno verificando delle situazioni favorevoli, vedi Milan, Napoli, Toro. Maran comunque deve soprattutto guardare in casa propria perché non ha nulla da invidiare a chi lotta per le posizioni di vertice».

Il segreto rossoblù. «E poi il centrocampo del Cagliari fa paura. Nainggolan è determinante non solo per le giocate, ma soprattutto a livello motivazionale. Uno come lui spinge i compagni a dare il massimo ogni allenamento e questo alza l’asticella di continuo e non permette cali di concentrazione. A lui voglio fare i miei personali complimenti perché, quando arrivi da Roma e Inter non è semplice calarti nuovamente in una realtà più umile. Puoi perdere la fiducia in te stesso e invece lui sta dando tutto con grande professionalità. È un grande». E il Ninja ringhierà anche lunedì, ore 20.45, Sardegna Arena.

Filippo Migheli

(Unioneonline)
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