"Christian Eriksen dovrà farsi impiantare un Icd", un defibrillatore cardiaco. Lo fa sapere su twitter la federcalcio danese precisando che il centrocampista della nazionale è stato “sottoposto a diversi esami cardiaci, ed è stata decisa la necessità di un Icd (heart starter). Questo dispositivo è necessario dopo un attacco cardiaco dovuto a disturbi del ritmo".

"Christian - aggiunge la federazione danese - ha accettato la soluzione, confermata anche da specialisti a livello nazionale e internazionale che consigliano tutti lo stesso trattamento".

I PRIMI SOCCORSI – Grande commozione sull’episodio del malore in campo dal medico tedesco dell'Uefa Jens Kleinefeld, che si è preso cura di Eriksen durante il suo arresto cardiaco. Kleinefeld ha raccontato al media tedesco “Funke” del "momento commovente" in cui il centrocampista dell'Inter è tornato cosciente, dopo alcuni minuti di massaggio cardiaco e l’aiuto di un defibrillatore. "Quando il giocatore ha aperto gli occhi e ho potuto parlargli direttamente è stato un momento molto commovente perché in questo tipo di emergenza, nella vita di tutti i giorni, le possibilità di successo sono molto piu' basse", ha chiarito il medico. Che ha anche rivelato di essersi rivolto subito al nerazzurro, chiedendogli: "Bene, sei tornato con noi?". Domanda cui Eriksen ha prontamente risposto: "Si' sono tornato con te". E poi: "Cavolo, ho solo 29 anni". È stato in quel momento che ho capito che il suo cervello non era stato danneggiato e che era completamente tornato", ha aggiunto Kleinefeld.

Christian Eriksen ha risposto a tutte le domande che gli sono state poste per determinare se non avesse avuto danni neurologici, ed era pienamente cosciente all'interno dello stadio.

IL FUTURO – Ora, dopo la decisione di impiantargli un defibrillatore, resta da capire se il giocatore potrà ancora tornare sui campi da calcio. 

“Se dobbiamo essere onesti, dobbiamo dire che la sua carriera potrebbe essere compromessa - spiega Enrico Castellacci, medico della Nazionale italiana campione del mondo nel 2006 - Se è una patologia che per i protocolli può permettere di riprendere a giocare ben venga, sarei veramente felice; qualora ciò non dovesse succedere, la riflessione che dobbiamo fare è che in pochi minuti è passato dalla morte alla vita e questo ci deve far comunque sorridere".

Fra 3-4 settimane Eriksen sarà nuovamente visitato e si tratta di capire se il defibrillatore è solo temporaneo oppure se sarà permanente. Ci sono all’estero calciatori che giocano con un impianto simile installato: l’olandese Blind è l’esempio più famoso. Ma in Italia i regolamenti non lo permettono.

(Unioneonline/v.l.)

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