"Sono imbufalito". La voce è roca, l'umore è quello di un tifoso deluso, tradito, colpito dal tracollo, dalle ultime disfatte del suo Cagliari. Tommaso Giulini fa passare 24 ore e si sfoga in diretta tv, su Videolina, incalzato dal conduttore Stefano Fioretti. Videolina Sport per non essere frainteso, la tv per metterci la voce, se non la faccia. Quella voce che era rimasta in silenzio dopo le bastonate prese con la Fiorentina e con la Lazio, seppure tecnico e giocatori l'hanno ascoltata spesso e chiaramente. «Presidente, ma che idea si è fatto di questo cammino così altalenante?». Quella di Fioretti è una domanda che apre un fiume di parole, rimaste dentro per 24 ore. «Una prova sconcertante, un terzo delle partite che abbiamo fatto sono state imbarazzanti, a nessuno piace uscire umiliato in quel modo come è successo a Torino». Per Giulini «la partita è finita al 70°, il Torino ha fatto melina per non farci male». Ora, dice, «tutti i jolly li abbiamo esauriti, adesso dobbiamo andare avanti, continuare a ricordarci che siamo una squadra importante, si può perdere ma non in questo modo, dobbiamo evitarlo per tutti i nostri tifosi, per una società importante come la nostra».

NON SOLO IN TRASFERTA «Il nostro non è solo un problema legato al Cagliari da trasferta, perché una di queste umilianti sconfitte è accaduta con la Fiorentina al Sant'Elia, a Milano abbiamo vinto per esempio. Non deve entrare nella testa della squadra che è un problema di trasferte». Bastone e carota, il presidente rallenta: «Abbiamo toppato quattro gare, malamente, ma siamo decimi, questo gruppo lavora coeso da un anno e mezzo». Il conduttore torna su quei «jolly esauriti»: un segnale all'allenatore? «Non è un ultimatum, dico che non ce ne possiamo permettere altre, di queste batoste. Dobbiamo allenarci, provare e riprovare gli schemi che ci chiede l'allenatore. Ci vuole tanto lavoro».

L'ORGANICO Giulini parla degli assenti: «Ci mancano Ionita, Murru, Padoin e Joao Pedro, concediamo troppo in partenza agli avversari, senza questi quattro titolari non è mai facile e a Torino ne mancavano anche altri in avvio». La consapevolezza: «Dobbiamo ripartire da questi 16 punti, abbiamo raccontato bellissime storie a tutta Italia fra Dessena e Melchiorri e Pisacane, ma ora dobbiamo ripartire, con la fiducia di tutto l'ambiente». Per il presidente «dobbiamo scusarci con la gente che ci è stata vicina, quei trecento tifosi visti ad Assemini con striscioni e fumogeni per incitare la squadra, mai accaduto. Scusiamoci con questa gente e con quelli che sono venuti a Torino».

I GIOCATORI «Sabato sera due degli uomini migliori, le anime dello spogliatoio come Dessena e Storari, non hanno azzeccato la gara. Può accadere. Ma noi non possiamo permetterci di fare quelle figure, mai più». Lo scenario: «Vorrei che tutti lavorassero nel loro piccolo per il bene del Cagliari. Abbiamo anche chiesto se Barella potesse essere esentato dalla maglia azzurra, chiediamo se possa giocare solo una partita e non due, certamente Barella giocherà a Verona con il Chievo. Vorremmo che i nazionali stranieri potessero tornare in tempo dai loro impegni». Giulini richiama tutti, anche Capuano: «C'è bisogno di tutti, la sua caviglia migliora, lo mandiamo dal miglior specialista di caviglie in Italia».

L'ALLENATORE La fiducia è confermata: «Ritengo che l'allenatore abbia fatto benissimo. La sua carriera parla da sola: con la Juve Stabia promosso, poi va a salvare il Brindisi, fa bene col Portogruaro, ad Avellino sfiora la Serie A due volte. L'anno scorso ha vinto la Serie B. Credo che gli allenatori in Italia con un percorso così pulito siano pochi. Siamo convinti che sia un ottimo allenatore. Non è uno showman? Pazienza. Non è un fenomeno, ma tutti stiamo affrontando un percorso di crescita». Anche quest'anno, tuona Giulini, «il signor Rastelli raggiungerà il suo obiettivo». Lo spogliatoio: «Io parlo con tutti quelli più rappresentativi nello spogliatoio, non scherziamo sull'impegno dei giocatori. Come la storia di Conti e le calunnie su Zeman. Allora non parlai. Oggi difendo i miei giocatori, sentir dire che giocano contro l'allenatore mi dispiace molto». In chiusura, un accenno a un compleanno speciale: «Auguri a Gigi Riva».
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