Domani (venerdì) alle 20.45 c’è Cagliari-Venezia alla Unipol Domus. Per i sardi un solo obiettivo: tre punti per risalire la china in classifica e soprattutto per ritrovare fiducia dopo un inizio di campionato disastroso, con due pareggi e quattro sconfitte nelle prime sei giornate.

Il Cagliari è l’unica squadra, con la Salernitana, a non aver vinto, nonostantre tre scontri diretti casalinghi, e – con 15 gol subiti – è la peggior difesa del campionato a pari merito con Salernitana, Spezia e Genoa. 

Walter Mazzarri non pensa alla classifica e si focalizza sul lavoro di preparazione svolto per giungere a questa partita cruciale nelle migliori condizioni: “Anche questa – osserva – è stata una settimana corta, ma almeno ho avuto a disposizione due giorni in più per lavorare sul campo. Abbiamo provato e riprovato certi automatismi per assimilarli al meglio. I ragazzi ci hanno messo impegno, dimostrando di capire velocemente quel che mi interessa”.

Ieri era presente anche Tommaso Giulini all’allenamento, e fa capire la delicatezza del momento. La formazione: “Ho ancora qualche dubbio, ma posso valutare chi sta meglio in base all’allenamento e non solo alle partite. Questi due giorni in più sono stati utili anche per recuperare energie fisiche e mentali e quella brillantezza che è venuta meno a Napoli”.

“Da avversario – afferma Mazzarri – ricordo quanto fosse difficile vincere a Cagliari, ora dobbiamo invertire la tendenza in casa. Voglio vedere il nostro spirito, la squadra deve essere più compatta e dare anche più di quanto ha nel serbatoio”.

La classifica: “Preso per guardarla, dobbiamo guardare ai progressi compiuti dalla squadra ed essere lucidi. I ragazzi sono i primi a voler uscire da questa situazione, ma voglio vedere un po’ di ottimismo”.

Ragazzi tesi per i risultati che non arrivano, ma ci vuole “più ottimismo” e bisogna “giocare con attenzione, non con la tensione”.

Gli avversari: “Il Venezia è una squadra sbarazzina, gioca con l’entusiasmo della neopromossa e non ha niente da perdere, proprio come l’Empoli. Si muove molto e ha meccanismi mandati a memoria, il che la rende ancora più pericolosa. Se saremo bravi a replicare sul campo quanto provato in questi giorni, a giocare la palla, sono fiducioso di poterli mettere in difficoltà”.

La condizione fisica: “Ci sono ragazzi arrivati all’ultimo giorno di mercato, altri si sono infortunati e devono fare un percorso per ritrovare la forma migliore. Tre partite giocate in una settimana hanno evidenziato che chi ha avuto problemi fisici non poteva ancora reggere i ritmi di 90 minuti”.

(Unioneonline/L)

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