Tre punti nelle ultime cinque giornate, con sedici gol subiti e appena sette realizzati. Striscia thrilling. E il bilancio complessivo in trasferta è persino imbarazzante: sei sconfitte in sette match, alle quali va poi aggiunta quella rimediata al Sant'Elia contro la Fiorentina. La maledizione di San Siro. Dopo l'impresa con l'Inter, il Cagliari si è sgonfiato, falcidiato dagli infortuni e da una crisi d'identità che ha colpito soprattutto i giocatori più rappresentativi e minato lo spirito di gruppo. Anche se l'altro ieri a Verona, se non altro, i rossoblù hanno ricominciato a giocare da squadra.

Gli infortuni fanno parte del gioco, ma un numero così alto di indisponibili contemporaneamente va ben oltre ogni logica e i limiti fissati dalla sorte. In un colpo solo Rastelli ha perso il trequartista di riferimento, la mezzala con più alto tasso tecnico, il terzino sinistro e il regista. In pratica l'ossatura della squadra. Ai ko di Joao Pedro, Ionita, Murru e Tachtsidis, sono poi seguiti quelli di Capuano, Pisacane e Sau. E contro il Chievo mancava anche Dessena, appena recuperato e già squalificato per due turni. Per molto meno, tanto per intendersi, si è inceppato il fenomeno Sassuolo e diversi club di fascia alta hanno dovuto rallentare la propria corsa.

Ora i match con Udinese, Pescara e Napoli per ripartire.
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