Una serata amara per il Cagliari, risultato di una stagione più che fallimentare.

Davanti a oltre settecento irriducibili tifosi, i rossoblù non riescono a battere una squadra come il Venezia (LA CRONACA) e tornano a casa con un solo punto, precipitando all’inferno insieme al Genoa e agli stessi lagunari (LE PAGELLE). La Salernitana quasi non ci crede: becca quattro gol dall’Udinese ma si salva.

Per tutta la durata della gara al Penzo, i sardi hanno manovrato con una linea di difesa molto alta senza però riuscire a trovare spazi. L'epilogo peggiore per una squadra fragile, che ha avuto tante occasioni di risalire la china ma le ha buttate via una dopo l’altra: lo spareggio di La Spezia, ma anche Salerno tre domeniche fa. Un solo exploit (15 punti in 8 partite) ha permesso ai sardi di restare in partita fino a ieri.
La società ha la sua buona dose di colpe fin dalla costruzione della rosa in estate e nella gestione della panchina: dall’esonerare Semplici dopo sole tre gare, a tenere Mazzarri quasi fino alla fine.

AGOSTINI – Alessandro Agostini è affranto e piange fin da quando l'arbitro Maresca, dopo sette minuti di recupero, ha decretato il fischio finale: un solo gol sarebbe bastato a salvare la baracca.

Le ultime settimane per l’allenatore della Primavera sono state un turbine, con la chiamata del presidente Giulini sulla panchina della sua squadra del cuore per le ultime tre gare. “La delusione più grande della mia carriera? Assolutamente sì. Sono dispiaciuto e disperato per non aver salvato il Cagliari. Non riesco a perdonarmelo. Mi dispiace infinitamente, la responsabilità è mia, chiedo scusa ai tifosi, quelli che erano qua al Penzo e quelli a casa”.

GIULINI – Anche il presidente Tommaso Giulini si scusa con i tifosi ma guarda oltre la retrocessione: “Viene da lontano ed è meritata, ma ripartiremo a testa alta”.

“Abbiamo provato, dopo la cessione di Barella, nell'anno del centenario, a migliorare le nostre ambizioni – sostiene -. E a prendere giocatori importanti come Nandez, Rog, Godin e quest'anno Keita. Abbiamo sollevato di molto il monte ingaggi, ma questa strategia non ha pagato e ci ha portato dopo tre anni, dopo già aver fatto un miracolo l'anno scorso, a questa amarissima conclusione. Non posso che scusarmi con la gente che lavora per questo meraviglioso club e con tutti i nostri tifosi che sono venuti anche qui a Venezia in tantissimi”.

Non manca la polemica con il giornalista Fabio Caressa sulle indiscrezioni di cessione del club: “Sono falsità, arrivate in una settimana cruciale. Penso che qualcuno non ci ha voluto bene, a cominciare da chi, per primo, ci ha infamato sulla cessione del club senza verifiche”. Il giornalista Sky ha replicato: “Se pensa che l'informazione sia un'infamata alla società, mi spiego tante cose sul perché sia andata male quest'anno”.

(Unioneonline)

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