Chi sale: Nicolas Viola

Avrà pure bisogno di due scudieri ai fianchi che corrono anche per lui per non soccombere in fase di non possesso e poter liberare il suo genio, ma se gira Viola a trarne beneficio è tutta la squadra. Dopo il secondo tempo anonimo contro la Reggina, a Bolzano ha preso per mano il Cagliari e lo ha trascinato: smistando il gioco con uno-due tocchi al massimo, verticalizzando alla prima occasione utile e dettando così i tempi della manovra. Si è confermato poi letale sui calci piazzati: ispirando l’1-1 di Lapadula su punizione e firmando lui il 2-1 dal dischetto. Qualità indiscussa, è un regista naturale. La speranza è che trovi ora un po’ più di continuità.

Chi scende: Elio Capradossi

Sembrava il più lucido e reattivo nelle ultime settimane, là dietro, e in effetti ha continuato a esserlo dopo lo sbandamento (ai limiti dell’imbarazzo) che ha permesso a Odogwu di portare il Sudtirol in vantaggio già al 7’. Ci è ricascato al 94’, lasciando il tempo e lo spazio allo stesso trentenne attaccante veronese (che faticava a segnare in C ed è rimasto a Bolzano quasi per caso) di battere per la seconda volta Radunovic. È il primo vero passaggio a vuoto per Capradossi da quando ha raccolto il testimone da Goldaniga nel cuore della difesa. A fine gara non si dava pace, anche perché i due punti persi potevano segnare una svolta per il Cagliari.

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