Antonello Cuccureddu apre lo scrigno dei ricordi. Nella sua club house di Alghero, all'interno di una struttura che gestisce a Maria Pia, via libera ai ricordi.

Accanto alle foto e i cimeli dei tanti campioni incontrati (e marcati) nella sua carriera. Che si è svolta quasi tutta nella Juventus, dove ha giocato praticamente in tutti i ruoli, pur essendo principalmente un difensore. Ma non si possono neanche dimenticare i trascorsi nella  Torres, con la quale iniziò la carriera, e la Fiorentina, con la quale la concluse sfiorando nel 1982 l'ennesimo scudetto. Senza contare gli ottimi trascorsi come allenatore. Una vita per il calcio."Sono juventino dalla nascita e lo sono anche adesso - attacca Cuccureddu -. I bianconeri vivono un momento difficile e sono attaccati da tutte le parti. Penso ingiustamente. Ma sapranno uscirne come sempre". Un passaggio sui tanti derby disputati."Che battaglie con Paolino Pulici - precisa - ma marcavo anche Graziani. Una grande coppia gol". Quindi l'Argentina 78."Una grande squadra, un grande mondiale, finimmo quarti. Ho tutte le maglie avversarie". Poi i ricordi dei tanti compagni. Si fa provocare per due in particolare: Benetti e Scirea.

"Romeo era una ruspa, in ogni mischia c'era lui - sottolinea Cuccureddu -. A volte gli dovevamo frenare gli ardori perché non temeva nulla. Gaetano era un grande calciatore, un uomo meraviglioso e soprattutto un caro amico". Inevitabile rievocare grandi calciatori del passato con cui è stato compagno o avversario.

"Altafini, Zico o Rivera erano dei fuori classe e avrebbero potuto giocare in ogni epoca", la sua sentenza. In cuor suo Antonello Cuccureddu vorrebbe dare una mano al calcio di Alghero. Ma non lo dice. Certo è che un contributo al calcio catalano dell'ex juventino sarebbe un grande valore aggiunto.
 

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