Tanti auguri Rombo di Tuono. Nasceva 79 anni fa a Leggiuno (Varese) Gigi Riva, leggenda del calcio italiano e trascinatore a suon di gol del Cagliari dello scudetto del 1970.

Sardo d’adozione, è considerato uno dei più forti attaccanti della storia del calcio. Detiene il record di gol con la maglia del Cagliari (207 in 14 stagioni) e della Nazionale italiana (35).

Come nasce l’acquisto di Gigi Riva: in quegli anni il Cagliari, per limitare il numero di viaggi, giocava spesso due gare in casa e poi due in trasferta. Quando era fuori dall’Isola, la squadra faceva base a Legnano, dove giocava il centravanti. L’allenatore Arturo Silvestri e il vicepresidente Andrea Arrica lo notarono e riuscirono a strapparlo alla concorrenza per 37 milioni di lire. Il Cagliari nel 1963-64 avrebbe disputato la Serie B, Gigi Riva per questo si trasferì un po' controvoglia. Poi si innamorò della squadra e della Sardegna, una terra che non ha mai più lasciato.

Gigi Riva nel 1974 con la maglia del Cagliari (Ansa)
Gigi Riva nel 1974 con la maglia del Cagliari (Ansa)
Gigi Riva nel 1974 con la maglia del Cagliari (Ansa)

Nel Cagliari Riva ha giocato per 14 stagioni, trascinando i rossoblù al loro primo e unico scudetto, laureandosi anche capocannoniere (tre volte è stato il miglior marcatore della Serie A). Un titolo, come ricorda ancora oggi lo stesso Riva, che segna il riscatto di un intero popolo. Resta legato al Cagliari a vita, oggi ricopre la carica di presidente onorario del club.

Nel 1999 la rivista specializzata World Soccer lo ha collocato al 72esimo posto nella classifica dei migliori calciatori del XX secolo, mentre nel 2011 è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano tra i Veterani.

Con la nazionale Riva si è laureato campione d’Europa nel 1968 e vicecampione del mondo nel 1970. Dal 1990 al 2013 è stato anche team manager degli azzurri.

Gigi Riva in una foto recente (Ansa)
Gigi Riva in una foto recente (Ansa)
Gigi Riva in una foto recente (Ansa)

Il soprannome Rombo di Tuono lo deve al grande giornalista Gianni Brera, che lo coniò per la potenza del suo tiro e per la grande prolificità sotto rete. Mancino naturale, Riva era forte fisicamente, abile in acrobazia e nel gioco aereo e molto rapido nello scatto. Incontenibile quando dove saltare gli avversari in velocità, era un giocatore molto fisico e meno incline ai dribbling negli spazi stretti.

(Unioneonline/L)

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