Nasceva il 19 agosto 1957 a Orzinuovi Cesare Prandelli, ex calciatore e allenatore di calcio, che è stato anche ct della nazionale italiana.

Ruolo centrocampista, ha giocato in tre squadre: Cremonese, Atalanta e Juve, squadra quest’ultima con cui ha vinto tre scudetti, una Coppa Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe ed una Supercoppa europea.

La carriera da allenatore inizia nelle giovanili dell’Atalanta poi, dopo due promozioni in A con Verona e Venezia, fa il salto e va ad allenare il Parma, con cui ottiene due ottimi quinti posti con altrettante qualificazioni in Coppa Uefa.

Nel 2004 una breve parentesi a Roma, si chiuderà dopo pochi mesi, si dimette per i gravi problemi di salute della moglie Manuela.

Ricomincia a Firenze nel 2005, ci resterà per cinque anni diventando l’allenatore con più vittorie nella storia della Fiorentina. Sempre ottimi piazzamenti in campionato, con un paio di qualificazioni in Champions League, e una semifinale Uefa in cui la Viola uscì sconfitta dal Glasgow Rangers solo ai rigori.

È il momento migliore della sua carriera, tanto che nel 2010 viene chiamato ad allenare la Nazionale italiana. Recupera Cassano, inserisce nel gruppo Balotelli (che con lui farà le migliori cose della sua carriera in azzurro) e nomina Buffon capitano dopo il ritiro di Cannavaro. L’ottimo europeo del 2012, con Balotelli grande protagonista, si chiude mestamente con la sconfitta in finale per 4-0 contro la Spagna. Nei Mondiali del 2014 l’Italia delude: ottimo esordio con l’Inghilterra, poi due sconfitte con Costa Rica e Uruguay che ci condannano per la seconda volta di fila ad uscire ai gironi.

Inizia la fase discendente della carriera di Prandelli. Male al Galatasaray, salva il Genoa subentrando a Juric a campionato in corso, male all’Al Nassr. Torna alla Fiorentina nel 2020 e dopo una parte di campionato nella zona destra della classifica annuncia con una lettera le sue dimissioni per motivi personali. È il 23 marzo 2021, Prandelli non allenerà più.

(Unioneonline/L)

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