Calcio, industria da 2 mld l'annoMa la serie A è ancora in rosso
Il calcio di serie A produce in Italia un valore prossimo ai 2 miliardi di euro l'anno, mentre l'indotto dell'intero movimento si stima superiore ai 6 miliardi di euro. Sono cifre che collocano l'industria del pallone fra i comparti produttivi più importanti del Paese.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Tuttavia le 20 società della Lega di A fanno segnare costantemente un bilancio complessivamente in rosso, coi ricavi inferiori ai costi per 300mln di euro, un passivo che viene ripianato dagli azionisti delle società. Di questo si è parlato a Castellanza al convegno "L'industria del calcio tra crisi e sviluppo: analisi dei bilanci e prospettive strategiche" organizzato dalla Liuc - Università Cattaneo in collaborazione con Deloitte.
Nel quadro economico descritto al convegno è di tutta evidenza che anche l'industria calcio, per competere in Europa e nel mondo, è alla ricerca dello sviluppo. "Dobbiamo costruire le condizioni generali perché questo settore che ha una grande realtà e altrettanto grandi potenzialità sia messo nelle condizioni di operare almeno come gli altri grandi competitors - ha detto il presidente della Lega di A Maurizio Beretta -. Se noi guardiamo al sistema inglese, tedesco e spagnolo quello che balza agli occhi è che in queste tre realtà, sia pure con meccanismi diversi e con programmi partiti diversi anni fa, si è creata una generazione di stadi completamente nuova, di proprietà o gestiti dalle società. Se noi andiamo a vedere la composizione dei ricavi delle società vediamo che in Italia il 60-70% del valore è generato dai diritti televisivi, mentre in quei paesi siamo ad un terzo di risorse provenienti dalla tv, un terzo dallo stadio e un terzo dalle sponsorizzazioni e dal merchandising".
"Da noi - ha aggiunto Beretta - in vent'anni dalla nascita della pay tv i diritti sono cresciuti da 100mln a un miliardo, una crescita che però deve essere accompagnata dalla crescita delle altre voci di ricavo. E per questo è indispensabile e fondamentale una legge sugli stadi che consenta meccanismi e procedure certe, dei tempi predeterminati e delle compensazioni. Se non si va in questa direzione vuol dire che si vuole condannare il grande calcio italiano ad avere un gap competitivo. Eppure il calcio ha una straordinaria importanza dal punto di vista economico e da quello della capacità di aggregazione coinvolgendo ogni settimana dieci milioni di persone".
Ma in questo momento di crisi economica il calcio mostra una solidità economica? "Guardando alla situazione generale e al quadro complessivo del settore - ha concluso Beretta - è chiaro che al calcio dobbiamo assicurare la sostenibilità del tempo. Questo vuol dire avvicinare in fretta costi e ricavi perché le società siano in equilibrio".