Un'eliminazione che non fa male. Anzi, il pubblico del PalaSerradimigni ha reso grazie alla Dinamo per una stagione iniziata maluccio ma raddrizzata poi con la crescita di un gruppo che sotto la guida del coach Bucchi è riuscito a conquistare la semifinale scudetto e a far riesplodere l'entusiasmo per l'ìmpegno corale e la qualità del gioco.

L'unica recriminazione sulla sfida contro Milano è per gara-due, quando per due volte nel finale i biancoblù non hanno controllato il rimbalzo difensivo che li avrebbe portati al tiro del pareggio o addirittura del sorpasso. Obiettivamente però è velleitario pensare di poter battere tre volte una corazzata costruita per far bene anche in Eurolega.

Di questa stagione resta proprio il riacceso amore tra squadra e pubblico, la consacrazione di Bucchi come tecnico stimato dai tifosi e l'addio al basket giocato dopo oltre 1.200 partite in maglia Dinamo e 20 anni di carriera a testa di Jack Devecchi (per lui standing ovation anche da parte di Messina e Milano) e Massimo Chessa, che ha annunciato il suo ritiro in sala stampa al termine della partita. Due splendide persone, un sassarese acquisito e uno "in ciabi" che oltre ad avere vinto trofei con la Dinamo, hannor appresentato un esempio e l'ossatura morale della squadra in questi anni.

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