Ha evitato di cadere nella depressione da sconfitte col successo tanto sofferto quanto meritato su Trento (81-76) ma la strada è ancora lunga e Sassari non ha all'orizzonte tratti in discesa. Sabato arriva al PalaSerradimigni l'imbattuta capolista Virtus Bologna, mentre martedì i biancoblù di Bucchi saranno in Francia per affrontare il Digione in un terzo turno che è già decisivo dopo le sconfitte contro Malaga e Paok.

Il play-guardia Stefano Gentile ha spiegato: “Siamo alla ricerca di un'identità e di nuove gerarchie”. Gli infortuni a ripetizione nei vari ruoli (Treier, Robinson e Jones, poi Chessa e Devecchi e lo stesso Gentile) e la sostituzione di una combo-guard come l'infortunato Dowe con un play puro quale Nikolic ha portato più volte a rimescolare assetto e quintetti.

A questo si aggiunga il problema dell'inserimento del centro Onuaku, che riguarda più un aspetto psicologico che tattico. Il centro americano ha un potenziale fisico e tecnico d'alto livello e ha sprazzi dominanti, ma il suo atteggiamento in campo appare a volte indolente o comunque non troppo partecipe. Ieri coach Bucchi ha preferito partire in quintetto con Diop, che pur essendogli inferiore sotto molti aspetti ha un agonismo anche in difesa e una voglia di rendersi utile ai compagni che servono a cementare il gruppo.

Se Onuaku riuscirà a fare il passo che serve per inserirsi pienamente nella Dinamo, allora sarà facile trovare un'identità che risponda alle ambizioni. In caso contrario sarà tutto molto più faticoso e incerto.

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