Il mondo del karate e più in generale dello sport piange la morte del campione e maestro karateka Sergio Sassu, atleta portotorrese di 62 anni, scomparso prematuramente dopo un lungo periodo di sofferenze a causa di una malattia incurabile.

Se n’è andato dopo oltre trent’anni trascorsi in kimono da karate, a insegnare l’arte e le tecniche di una disciplina di combattimento ma anche di vita. Un professionista sul tatami, conquistò il titolo di campione regionale juniores nella categoria kata. Poi ottenne la cintura nera che lo portò a trasferirsi a Sassari sotto la guida del maestro Angelo Spilateri.

Sulle orme di Hiroschi Shirai decise di abbandonare l’attività di atleta per cominciare l’avventura di maestro, entrando a fare parte della lista dei grandi insegnanti federali del karate tradizionale, dove ottenne la promozione ad arbitro nazionale della disciplina.

Decine di atleti devono a lui l’aver imparato a capire meglio e ad accettare i propri limiti e il proprio equilibrio psico-fisico. L’ultimo saluto a Porto Torres, questa mattina, nella chiesa dello Spirito Santo alla presenza dei familiari e di tanti amici e “discepoli” del karateka che hanno voluto accompagnarlo nel suo ultimo viaggio. 

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