"Giorgia Palmas mi sentiva piangere nel letto": Magnini e le accuse di doping
"Lei è stata fondamentale, mi ha dato la forza", ha confessato l'ex nuotatorePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Le accuse di doping, tutte decadute, lo hanno segnato anche nel privato ed è grazie anche alla sua fidanzata, Giorgia Palmas, che è riuscito a superare il momento delicato.
In un'intervista a "Oggi", in edicola da domani, Filippo Magnini racconta la sua odissea rivelando come abbia trovato nella sua compagna un supporto decisivo: "Lei è stata fondamentale. Non appena l'ho conosciuta ho capito che poteva essere la persona giusta e le ho subito detto quel che mi stava capitando. Sapevo che sarei andato incontro a un periodo tremendo... Io ho le spalle larghe, ma chi ti vuole bene cosa può fare? Cosa potevano fare mia madre che si affliggeva o mio padre che si sentiva impotente, Giorgia che si accorgeva che mi rigiravo nel letto o che piangevo? Lei mi ha sostenuto, è stata l'unica, oltre ai miei avvocati, a leggere e seguire tutto".
"La reputo una delle persone più intelligenti che io conosca, e posso dire che mi ha sempre dato solo consigli corretti. Tutto quel che mi ha detto si è rivelato utile e giusto sotto il profilo del processo; e poi la sua vicinanza, l'amore, la fiducia non sono mai venuti a mancare e mi hanno dato forza", ha detto ancora Magnini.
"Tra noi viene tutto facile, spontaneo - racconta il bi-iridato nei 100 stile libero -. Siamo legati da una forte complicità e da un amore che ci rende tutto più semplice. Questo ci porta a essere tranquilli e a vederci in un futuro per sempre. Spero presto anche come marito e moglie".
I suoi valori, ammette poi l'ex campione pesarese, sono "la famiglia, innanzitutto: quella con Giorgia e Sofi, magari con un figlio nostro, e con le famiglie di origine. E poi il rispetto".
Magnini svela anche come l'abbia cambiato l'odissea di anni per dimostrare di essere stato un nuotatore pulito: "L'esperienza vissuta mi ha fatto capire chi mi vuole bene, chi mi è e mi sarà vicino sempre. E anche quanto possa essere falso a volte un certo tipo di ambiente per il quale puoi diventare un semplice numero... La federazione mi è sempre stata vicino, però ti rendi conto che alla fine sei solo. E' facile mettere un like, ma chi ha lottato per me veramente in questi tre anni? Sicuramente i miei, Giorgia, il mio allenatore Claudio Rossetto e i pochi amici che reputo tali. Tutto il resto - conclude - sono numeri che hai annotato nel telefonino".
(Unioneonline/F)