"Maurizio Zamparini era un uomo schietto, di grande apertura mentale. Svelto di pensiero. Fu lui, e senza nessun tornaconto, a staccare un importante un assegno che in quel settembre 2012 contribuì alla nostra cordata di salvare la Triestina dalla scomparsa calcistica".

La riconoscenza. Parole di Angelo Curreli da Lodè, 63 anni, presidente dei circoli sardi del Nord est della Penisola, 40 anni a Trieste, terra bellissima di eroi e di frontiera, città in cui Angelo, è diventato consigliere comunale. "L'ex presidente del Palermo fu squisito, quanto a me non potevo lasciare morire quella gloriosa società, dopo 74 anni di campionati professionistici - precisa Curreli -. Assieme ad altri soci, tra i quali Davide Zotti, un gentiluomo che divenne  presidente, riuscimmo a salvarla dal baratro. Io mi occupavo già di calcio: presidente della Polisportiva Opicina. E l'idea di guidare una squadra gloriosa, che ha avuto tra le sue fila personaggi come Nereo Rocco, Gino Colaussi e Piero Pasinati, non mi lasciava dormire la notte". I rossoalabardati riominciarono dal campionato di Eccellenza. "Allo stadio Nereo Rocco si creò di nuovo una magica atmosfera e vincemmo dei campionati. Poi passammo la mano". Per i sardi in Friuli arrivarono però altre soddisfazioni. "Indimenticabili le partite che qualche anno fa il Cagliari di Cellino ha disputato a Trieste. Grande tifo. I rossoblù giocavano davvero in casa", chiosa Curreli.

La speranza. La Triestina  attualmente milita in serie C nel girone A: sesta in classifica. "Sento che presto torneremo più in alto", conclude Angelo Curreli. Che è anche uno scrittore, autore di un bel libro: Dalla Sardegna al Carso. I caduti della Prima guerra mondiale ritornano a Lodè. Pagine gloriose dei combattenti isolani, che si sono fatti onore in terra friulana, così distante ma così uguale nei valori e nell'orgoglio alla Sardegna.

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