Porto Torres, ciclismo: Mario e Matteo Fundoni campioni italiani a cronometro
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Padre e figlio sul gradino più alto del podio del campionato italiano a cronometro. Mario 65 anni e Matteo Fundoni, ciclistidi Porto Torres, hanno conquistato la maglia tricolore con riconoscimento ufficiale della Federazione ciclistica italiana. In occasione del 26° Giro delle Miniere si è dato il via alla prima tappa delle quattro complessive, una spettacolare cronometro di apertura che ha portato i ciclisti da Villamassargia a Siliqua, un percorso lungo 18,9 km che si snoda su un asfalto scorrevole con leggere pendenze, ideale per esprimere potenza e gestione dello sforzo. Questa tappa, in particolare, assegnava le ambite maglie tricolori ai campioni italiani a cronometro della Federazione Ciclistica Italiana nelle diverse categorie amatoriali, sia maschili che femminili. In 120 si sono si sono presentati alla partenza, tanti nomi illustri del panorama nazionale e regionale ed europeo con gruppi provenienti dal Belgio, Olanda, Spagna, Francia, Repubblica Ceca e Lituania. I riflettori si sono puntati sui ciclisti sardi, che hanno lasciato il segno nella prima giornata. Gli unici sardi a conquistare il titolo di campione italiano a Cronometro con una prova di prestigio sono stati Matteo Fundoni, dell’Alghero Bike A.S.D., che ha dominato la sua categoria Elmt (19-29 anni) con una ottima prestazione, conquistando il 16° posto assoluto con il tempo di 24' 34'' alla media di 46 Kmh. A rendere ancora più speciale il momento per la famiglia Fundoni, il padre Mario Fundoni (A.S.D. Team Fullgass by Serse Coppi di Porto Torres) che ha conquistato la maglia tricolore nella categoria Master 8 (65-70 anni) con il tempo di 25' 40'' alla media di 44 Kmh, regalando una doppia gioia, al pubblico locale e al presidente della Federazione ciclistica regionale Sardegna, Stefano Dessì. «Sono un padre felice, perché vivo la gioia di condividere con mio figlio la stessa passione e lo stesso risultato», ha commentato Mario Fundoni. «Questa vittoria la voglio dedicare, soprattutto, alla mia famiglia, mia moglie Carla che mi sopporta e supporta e mia figlia Marta che mi da tante altre grandi soddisfazioni. Sono anche contento di portare questa maglia di Campione Italiano alla città di Porto Torres ma sopratutto alla società Serse Coppi che quest'anno compie 69 anni di attività, fondata da mio padre Gianuario nel 1956 con un gruppo di amici per titolarla al compianto fratello del grande Fausto Coppi deceduto tragicamente in una gara».