La notizia della domanda di ripescaggio dell’Olbia, confermata ieri dal club, coglie tutti di sorpresa. Con Lucchese, Spal e Brescia già fuori i posti vacanti sarebbero almeno tre, ma l’ufficialità di questo e altri numeri non arriverà prima del 13 giugno, data entro la quale la Co.Vi.So.C. si esprimerà sulle domande di iscrizione al prossimo campionato di Serie C.

Seguiranno i ricorsi delle “non ammesse”, da presentare entro il 17 giugno, e la riunione del Consiglio federale, che il 19 giugno ufficializzerà le eventuali esclusioni e darà il via libera alle riammissioni e ai ripescaggi. Avendo chiuso l’ultimo campionato di Serie D al decimo posto, l’Olbia ha davanti, solo nel suo girone, otto squadre. Fermo restando che non tutte le aventi diritto presenteranno la domanda, Gelbison e Cassino, finaliste dei playoff, non si lasceranno sfuggire l’occasione. A queste si sommino le finaliste dei playoff degli altri otto gironi, le seconde squadre dei club di Serie A e le retrocesse dalla Serie C, e il quadro è bell’e completo, oltreché complicato per l’Olbia. Che, intanto, ha inviato la domanda di ripescaggio. Ma solo quella.

La richiesta inoltrata giovedì alla Lega Pro sarebbe sprovvista di garanzie (come la fideiussione da 700.000 euro) e certificazioni varie, tra cui l’attestazione dell’ammissione alla Serie D 2025-2026, alla quale ci si potrà iscrivere solo dal 4 luglio. Per integrare la domanda di ripescaggio, che costerebbe alle casse del club gallurese oltre un milione di euro, c’è tuttavia tempo fino al 18 luglio. Anche se, per allora, sarà ormai chiaro che l’unica possibilità che ha l’Olbia di tornare in Serie C, categoria persa proprio l’anno scorso di questi tempi, è quella di vincere il prossimo campionato di Serie D. E che il denaro per il ripescaggio sarà bene investirlo nella costruzione della squadra che lo affronterà.

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