Che la solidità difensiva, per muovere la classifica di un campionato competitivo come la Serie C, da sola non bastasse, era cosa nota.

Ma se l’Olbia perde pure quella, com’è accaduto ieri a Rimini, allora il disastro è inevitabile. Lo 0-3 subito al “Neri” alla 4ª giornata è un risultato pesante per almeno due motivi: il passivo di gol (prima di ieri i bianchi avevano ne avevano preso uno in tre gare) e la ragione, ovvero la peggior prestazione della squadra di Roberto Occhiuzzi. Non pervenuta in ogni reparto.

Passi l’attacco, dove è ormai chiaro a tutti che Ragatzu e Biancu senza un partner all’altezza fatichino il doppio, a maggior ragione contro avversari quadrati e determinati come si sono dimostrati ieri i neo promossi romagnoli – non a caso nel pre partita l’allenatore aveva sottolineato: “l'assenza di Nanni è pesante, si tratta di un giocatore per noi molto importante”, a proposito del centravanti scuola Cesena, indisponibile dalla prima giornata causa lombosciatalgia e indiziato come titolare dal ritiro estivo; ma quanto combinato tra centrocampo e difesa dai galluresi merita attenta e approfondita riflessione, a partire dall’ingenuità commessa da Minala, giocatore piuttosto esperto, in occasione del fallo su Delcarro, valso al Rimini il rigore dell’1-0.

Analizzare e superare la disfatta del “Neri” è d’obbligo, ma per metabolizzarla sarà innanzitutto necessario fare risultato sabato al “Nespoli” contro il Siena, vicecapolista del girone B, a pari punti (10) col Gubbio, dietro il caterpillar Carrarese.

© Riproduzione riservata