Non solo Marrazzo. Nell’1-1 colto dall’Olbia sul campo dell’Albalonga al debutto nel campionato di Serie D spicca l’autore della rete del momentaneo vantaggio, il non ancora 18enne attaccante cresciuto nelle giovanili del club gallurese, reduce dalla stagione al Calangianus in Eccellenza.

Ma al “Francesca Gianni” di San Basilio, prima del pareggio dei padroni di casa, a 20’ dalla fine con Coquin, l’Olbia ha avuto l’occasione di raddoppiare con Ragatzu su punizione e Biancu nella ripresa. Nella trasferta romana i bianchi hanno anche subito, con Ascioti protagonista in un paio di occasioni, più il rigore sbagliato dal capitano laziale Bensaja prima dell’intervallo, il palo colpito dalla formazione avversaria dopo e l’intervento decisivo di Perrone, subentrato tra i pali all’infortunato Ascioti, sull’1-1.

Per cui, va bene così. Anche per Giancarlo Favarin, che non dimentica lo 0-5 registrato in Coppa Italia la settimana prima. «Sono soddisfatto della prestazione della squadra: rispetto a domenica scorsa è stata tutt’altra cosa», dice l’allenatore dell’Olbia. «Siamo stati molto ordinati, attenti, abbiamo sfruttato bene anche le poche occasioni che ci siamo concessi: la punizione di Daniele è uscita di un niente, il tiro all’ultimo di Biancu poteva essere gol, però il risultato è importante per il morale», aggiunge Favarin, pronto a ripartire per preparare la prossima sfida in casa contro la matricola Valmontone.

«La squadra è un po’ indietro dal punto di vista fisico, ci attende una settimana piena di lavoro, ma i giocatori più vanno avanti, più diventano consapevoli dei propri mezzi». Si tratta solo di trovare la migliore condizione. «Sul piano tecnico la squadra ha buone potenzialità, quindi non ci resta che continuare a lavorare come abbiamo fatto finora, a testa bassa», sottolinea il tecnico pisano. «Siamo partiti in ritardo, ed è un problema che ci porteremo dietro per qualche settimana ancora, però – conclude – confido nella prova di carattere dei giocatori, che contro l’Albalonga hanno stretto i denti e sofferto, rimanendo compatti nei momenti di difficoltà».                 

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