Nicola Manunza attende il momento giusto per tornare in panchina. L'ex centrocampista, nella scorsa stagione sesto in Eccellenza al Monastir, ha lasciato a fine ottobre il Guspini e ora guarda da fuori il calcio sardo. «Un po' mi manca allenare», ha detto ospite di Lorenzo Piras a "L'Informatore Sportivo", appuntamento delle 18.30 del lunedì su Radiolina e arrivato alla seconda puntata.

«A Guspini ho lasciato per questioni sportive, ho avuto anche la possibilità di tornare subito in panchina, poi adesso per altri impegni presi non ho potuto. Da calciatore non ho nessun rimpianto: sono convinto che alla fine ognuno fa la carriera che merita, ho giocato fino alla C e me lo tengo stretto».

Il giudizio dell'ex. Manunza da calciatore ha legato i suoi trascorsi soprattutto all'Olbia, oltre che alla Villacidrese. Sui galluresi di Occhiuzzi si esprime così: «Si è passati dalle possibili dimissioni del tecnico, quindi grossa instabilità, a una classifica pur sempre critica ma che vede vicina la salvezza diretta. La graduatoria è corta». Su Daniele Ragatzu, decisivo nella vittoria di sabato: «La C sembrava non avrebbe nemmeno dovuto sfiorarla, perché fra i 18 e i 20 anni pareva destinato a una grandissima carriera. È fuori categoria, un fuoriclasse: a parte i gol fa anche giocate decisive per l'Olbia. La Torres, assieme ai tanti pareggi e al cambio di allenatore, rispetto all'Olbia ha fatto qualche colpo esterno in più trovando una classifica migliore».

Giovedì assemblea elettiva in Lega Pro, con Gianfranco Zola candidato vicepresidente con Matteo Marani (che sfida Marcel Vulpis): «Sarebbe il minimo, Zola si è distinto come giocatore e soprattutto come uomo», afferma Manunza. «Giusto dia una mano a sviluppare idee nuove, il suo contributo può essere d'aiuto per il calcio».

Dilettanti. Manunza dà uno sguardo al weekend dalla D in giù: «Il risultato più a sorpresa è dell'Atletico Uri, che da gennaio si è ripresa e ora ha fatto il colpo a Pagani. Ritengo inaspettate le sconfitte di Arzachena, che pensavo vicina ai playoff, e Cos troppo altalenante. In Eccellenza spero salga il Budoni del mio ex compagno Cerbone, dove ho giocato due anni. La lotta non sarà decisa dallo scontro diretto di domenica col Latte Dolce: mancano ancora tante giornate e spero che la seconda salga dai playoff nazionali. La sconfitta del Monastir blocca un po' la sua rincorsa, ma in basso è ancora tutto aperto e mercoledì c'è il recupero Villacidrese-Sant'Elena».

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