Come un tempo dicevano a Maurizio Ganz: alla fine segna sempre lui. E sabato scorso Antonio Borrotzu da Orani, 43 anni, 400 gol in carriera, non si è smentito. Entra al 35' della ripresa e al 45' è sua l'incornata vincente del pareggio casalingo ( 1-1) contro il forte Budoni. Un gol all'ultimo respiro che tiene a galla il suo Li Punti nella lotta per la salvezza nel campionato di Eccellenza. Con il prezioso punticino i sassaresi ( a quota 26 punti) agganciano l'Idolo di Arzana ( sconfitto in casa 0-3 dal Ghilarza) al terz'ultimo posto e sono sempre più in corsa per i playout, oramai vero obbiettivo della stagione, dopo che a un certo momento la squadra del presidente Salvatore Virdis pareva spacciata. "Segnare è il mio mestiere e vivo per il gol - commenta Antonio Borrotzu -. Sabato scorso mi sono piazzato sul secondo palo, il cross di Fini è stato invitante e staccando di testa ho cercato di imprimere la massima forza al pallone. È andata bene". Eppure in molti avevano storto il naso quando a dicembre Antonio Borrotzu è stato chiamato al capezzale del Li Punti dal Campanedda, formazione della Nurra che milita nel campionato di Prima Categoria. Gli stereotipi degli scettici si sprecavano."È troppo vecchio per certi livelli, è in fase calante, ha già dato tutto". Ma Antonio Borrotzu, da buon barbaricino, ha smentito i soliti soloni calcistici della domenica e i profeti di sventure. Con poca lingua e molti fatti: i gol. E un contributo notevole nello spogliatoio, in cui Borrotzu è molto rispettato. Quanto alle reti ne ha realizzate 5, tutte di ottima fattura, e con un minutaggio quasi sempre molto limitato."Sapevo che sarebbe stato così - dice lui - ma ho accettato la sfida e cerco sempre di farmi trovare pronto quando l'allenatore e la squadra hanno bisogno di me". Sabato per lui in tribuna un tifoso d'eccezione e un suo grande estimatore: Antonello Cuccureddu. L'ex juventino quando ha visto la palla entrare in rete ha sibilato secco "Sempre un grave errore concedere un metro di spazio in area a Borrotzu". Molto probabilmente né lui né Claudio Gentile, nel caso, avrebbero commesso una simile ingenuità. Ma è proprio vero: non ci sono più i difensori di una volta. Per cui Antonio Borrotzu potrà essere libero di segnare sino a quando avrà fame di reti. Anche perché a Li Punti l'anagrafe non conta.

 

© Riproduzione riservata