L’accusa di Fele: “Carbonia retrocesso? Danno incalcolabile”
Quarant’anni fa esatti portò in C2 i minerari: “Non ci sono due o tre modi di fare calcio. Va fatto come si deve fare, senza inventare nulla”Checco Fele, ex tecnico e dirigente del Carbonia (Archivio/Mauri)
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Quarant’anni fa, stagione 1981/1982, il Carbonia conquistava la Serie C2 grazie al primo posto nel girone N del campionato di Interregionale. Alla guida dei minerari c’era Checco Fele. Con i biancoblù lo stesso tecnico otteneva più avanti il salto dalla Prima categoria alla Promozione. Poi altri due successi nel ruolo di dirigente. Il passaggio dalla Promozione all’Eccellenza dopo la fusione con l’Atletico degli Orrù e, il più recente, dall’Eccellenza alla Serie D in seguito all'acquisizione del titolo del Samassi. Quarta Serie conquistata dopo trent’anni. Undici stagioni per Fele da tecnico dei minerari senza mai retrocedere, l’unico insomma. Aveva anche giocato cinque anni col “suo” Carbonia. Ora, da tifoso, la profonda delusione per la triste retrocessione. “Era prevedibile”, dice, “e questa è la cosa che rattrista anche perché per riconquistare la Serie D ci sono voluti trent’anni. Una leggerezza comportamentale da parte dell’attuale dirigenza. Nella precedente stagione c’erano due cervelli, il diesse Colombino e il tecnico Mariotti. Se quest’ultimo non fosse stato esonerato probabilmente avremo disputato i playoff. In questa stagione si è scelto un tecnico con poca esperienza. Non giudico la persona e l’ex giocatore al quale è stata anche affidata una rosa ugualmente inesperta. Quindi due più due fa sempre quattro”.
Una retrocessione non solo dal punto di vista sportivo. “Un danno di immagine per la città”, continua. “La D porta persone nuove e si parla del Carbonia pure fuori Sardegna. Carbonia che vanta una storia e tradizione. Un danno per l’intero Sulcis con tanti giovani che potevano sognare di giocare in Serie D. E non dico tutto questo con spirito critico o per polemica. E’ giusto analizzare le cause e i motivi di quanto accaduto”.
Fele si era allontanato dalla società un anno e mezzo fa per motivi di salute. Una volta ripresosi, aveva anche dato la sua disponibilità per collaborare ancora. “Non ho mai ricevuto una risposta”.
E il futuro? “Credo che il Carbonia abbia le risorse per potersi ristrutturare e riprendersi la Serie D. Ma va fatto nella maniera giusta altrimenti passeranno altri trent’anni”.
Oltre al Carbonia sono retrocesse Lanusei e Latte Dolce. “E anche il Cagliari dove c’è stato prima l’equivoco con Semplice, confermato e poi esonerato dopo tre gare. E poi Mazzarri esonerato a tre giornate dalla fine. Non ci sono due, tre modi di fare calcio. Va fatto”, conclude, “come si deve fare senza inventare nulla”.