Era dal 12 giugno 2019 che Sassari non faceva un colpaccio in trasferta nei playoff. La vittoria al PalaTaliercio per 80-66 servì per pareggiare 1-1 contro Venezia nelle finali scudetto. L'anno dopo niente playoff per il Covid e nella stagione passata i biancoblù vennero sempre sconfitti in trasferta da Venezia nei quarti. Adesso la Dinamo si è guadagnata il piccolo vantaggio di poter chiudere la serie con le due partite in casa: oggi alle 20.45 e domenica alle 20.30. Brescia invece sa che le basta un colpaccio in terra sarda per guadagnare la bella tra le mura amiche.

Difficile intuire come si evolverà gara tre. Il play Robinson lo aveva predetto: “Quello che funziona in una partita non è detto che funzioni nella successiva”.

Brescia ha capito che non può fare a meno dell'esperienza di Moss, capace di ricoprire i ruoli di guardia e ala, che ha lasciato fuori dal turnover a favore di uno spento Moore. Altra mossa potrebbe essere utilizzare da subito o comunque di più John Brown, l'unico lungo pericoloso sui due lati del campo, a differenza dei finora deludenti Burns e Cobbins.

Sassari attende ancora le triple di Kruslin e Bendzius, anche se l'ala lituana sa rendersi utile pure in altre voci e per andare in doppia cifra non ha strettamente bisogno dei canestri da tre punti. Lasciare a secco di canestri Della Valle nel secondo tempo ha tolto molto a un attacco che vive per due terzi sulle invenzioni dell'azzurro e di Mitrou-Long.

“Sacrificio, sudore e abnegazione” continua a chiedere il tecnico Piero Bucchi. Ha ragione perché i valori sono così vicini che il Banco per vincere deve avere tanto da almeno sei giocatori, come dimostrato nel successo di gara-due. A proposito, si spera che il lungo Diop sia arruolabile per la terza partita dopo la botta al costato rimediata in seguito a una brutta quanto fortuita caduta. Il giovane pivot senegalese di formazione italiana è stato tra i migliori nel match di mercoledì.

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