Nel linguaggio marittimo verrebbe indicato come “Lupo di mare” per le sue capacità e l’esperienza, avendo navigato in lungo e in largo nei mari tempestosi del calcio. Fabrizio Carracoi da questa stagione è tornato sulla panchina del Sardara, la squadra del suo paese, che milita in Seconda Categoria nel Girone D: allena da 25 anni e ne ha viste (e vinte) tante in tutte le categorie. E ancora non ne ha abbastanza.

«Ho vinto sei campionati, ho lavorato dalla Seconda Categoria all’Eccellenza», sottolinea il tecnico, che poi spiega cosa lo ha spinto a tornare a casa: «Il fatto che già tra anni fa fossi a un passo dal farlo, anzi diciamo che avevo anche già iniziato, poi però mi ha chiamato una squadra di Eccellenza e ho colto l’occasione». Quest’anno gli si è ripresentata l’opportunità «e non ho esitato ad accettare, anche perché seguivo il Sardara e secondo me ha le basi per fare bene inserendo le persone giuste. Purtroppo non siamo ancora riusciti a inserire quel che penso serva: un bomber. Il gruppo è consolidato ma per diversi problemi fisici abbiamo dovuto fare a meno di molti giocatori importanti sin dall’inizio. Però andiamo avanti cercando di fare il massimo, poi a fine campionato tireremo le somme». Sul mercato «ho fatto alla società le richieste da tempo ma è difficile, inserire tanto per farlo non serve».

Il Sardara è quinto, ha 23 punti frutto di 7 vittorie e 2 pareggi, una media gol di segno positivo ed è a 5 punti dal secondo posto valido per un posto ai playoff. Dove può arrivare la squadra? «Cercheremo di fare il massimo, se non per vincere il campionato almeno per chiudere al secondo posto buono per gli spareggi», sottolinea il tecnico. Sulle dirette concorrenti per un posto nei piani alti della classifica ha le idee chiare: «È un campionato molto difficile e la strada è lunga perché ci sono squadre molto attrezzate. Il Furtei correrà ai ripari dopo l’uscita degli argentini, la Monreale è una grandissima squadra, mi sta notevolmente impressionando il Marrubiu e non trascurerei Seulo e Meana Sarda. Nei club di testa ci sono attaccanti che vanno in doppia cifra: Cardia e Meloni alla Monreale, Anedda nel Meana Sardo, Boi nel Seulo, Konate nel Furtei. Ecco, a noi sta mancando proprio l’attaccante che fa la differenza. Noi però ci dobbiamo provare, la società sta facendo sacrifici.  L’unica nota stonata sono i problemi logistici legati alla necessità di allenarci tra il campo in terra battuta e quello in erba naturale, che non è di primissimo livello».

Il calendario di gennaio prevede il CR Arborea in casa, la visita alla capolista Furtei e l’Ales in trasferta, ma l’allenatore biancoblù non si scompone: «Non possiamo fare calcoli perché siamo partiti male, dobbiamo fare un passo alla volta. Abbiamo ripreso a correre da cinque giornate e il pareggio di Gesturi, sesto risultato utile di fila, oltre ad averci dato solo un punto ci costerà a livello disciplinare perché i due diffidati, Steri e Serra, sono stati ammoniti e saranno squalificati. Ha ancora un turno di stop Brignone e per un po’ non sarà con noi Andrea Corda, al quale auguro una pronta ripresa».

Proprio la gara col Gesturi non è andata giù a Carracoi. «Non sono soddisfatto di ciò che abbiamo fatto, non dico che abbiamo buttato al vento due mesi di lavoro perché venivamo da 5 vittorie consecutive, ma dopo aver segnato siamo stati puniti alla prima occasione. Probabilmente paghiamo l’atteggiamento, perché la squadra gioca e produce ma non la mette dentro. È vero che abbiamo attaccanti molto giovani, classe 2004, 2005 e 2006, quindi probabilmente paghiamo un po’ di inesperienza». Però di Gesturi «non posso che avere grandissimi ricordi, lì ho vinto il mio primo campionato, quello di Seconda Categoria, e conquistato il quarto posto in Prima Categoria. Abbiamo un gruppo WhatsApp, ci sentiamo e rivediamo spesso, andiamo a cena insieme».

Quindi la chiusura sull’atteggiamento che la squadra dovrà tenere in campo: «Mancano due partite al giro di boa, ho parlato con i ragazzi e ho detto loro di andare avanti partita dopo partita. Penso che solo la sconfitta col Seulo sia stata giusta, nelle altre abbiamo lottato ad armi pari. Potevamo fare di più e se non ci siamo riusciti è per demerito nostro. Dobbiamo limare questi difetti».

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