In queste ore Porto Torres ha un re: si chiama Federico Serra, 28 anni. Ieri nel pugilato (cat 52 kg) ha conquistato la medaglia d'oro ai Giochi del Mediterraneo in Algeria. Esattamente 55 anni dopo la vittoria ai Giochi di Pino Mura, altra gloria del pugilato locale, fucina di talenti dagli anni 30 ad oggi. Federico Serra atterrerà domani alle 18.30 all'aeroporto di Alghero. Per lui è pronto un comitato di accoglienza e una grande festa. All'altezza del risultato conseguito. A Porto Torres si stanno mobilitando centinaia di amici, pronti a portare in trionfo Federico, che farà il giro della città, acclamato dai suoi tanti tifosi e simpatizzanti. "Sono felice del risultato ottenuto - afferma dall'Algeria Federico Serra - e di avere regalato una gioia agli sportivi sardi. Domani festeggeremo insieme. Poi mi prenderò dieci giorni di riposo assoluto e riprenderò gli allenamenti collegiali con la nazionale". Altri obbiettivi aspettano il boxeur turritano. Uno in particolare: Parigi 2024, ovvero le Olimpiadi. "Non smetto di pensarci un momento - ammette il pugile -. Voglio disputare un grande torneo olimpico. Sono pronto". Chi ha creduto sempre in Federico è stato indubbiamente il suo allenatore e mentore: Domenico Mura, 47 anni, ex boxeur turritano dal talento straordinario. Un welter - medio che avrebbe potuto conseguire risultati eccezionali anche da professionista. È lui che ha forgiato Federico Serra e lo ha fatto migliorare. "Ho sempre creduto in Federico - spiega -. È nato col cuore da pugile e non ha mai mollato. Sin dal 2014, con pochi incontri, è diventato un protagonista assoluto del pugilato italiano, conquistando in seguito tanti titoli. Ora, dopo questa vittoria, può raggiungere qualsiasi traguardo".
 

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