Un esempio per i giovani e per tutti coloro che amano lo sport. Senza distinzioni o limiti d’età. È la storia di Giovanni Andrea Scema, punto di forza del Mogorella calcio, compagine di Terza Categoria che alla soglia dei 63 anni ha deciso di appendere le scarpette al chiodo. Mediano da sempre, con la sua carica di esperienza e attaccamento alla squadra, è stato uno dei protagonisti della stagione. Se non è un record di longevità sui campi di calcio poco ci manca. «Inizialmente – racconta – ho dato la disponibilità per fare il dirigente. Un gruppo di ragazzi si è messo in gioco per ricreare la squadra e volevo dare il mio contributo. Durante la stagione c’è stato un momento in cui i giocatori a disposizione erano pochi e, così, essendo allenato, mi sono rimesso in gioco. Devo dire che rivivere l’atmosfera dello spogliatoio è stato molto bello».

La storia. Di nuovo in campo a 62 anni compiuti, ma l’emozione è stata come all’esordio. «Credo molto nello sport – prosegue – l’ho sempre praticato. Per me è benessere fisico e mentale, oltre a essere veicolo di socializzazione e inclusione. Ho giocato a calcio sin da bambino, giocavamo con il mito di Gigi Riva e cercavamo di emulare le sue gesta. Nel 1982 è arrivata la vittoria della nazionale ai Mondiali e la passione è esplosa definitivamente». Un lungo percorso che l’ha visto protagonista in vari centri. «Il primo campionato – ricorda Scema – è stato nella stagione ‘82-’83, a Ruinas in Terza Categoria. La stagione successiva è nata la Polisportiva a Mogorella e abbiamo iniziato con la squadra del paese». Esperienze anche a Villaurbana, al quale si è legato per buona parte della carriera, Assolo e a Usellus nel Colonia Julia.

«Una trentina d’anni da giocatore – commenta - ma ho anche allenato le giovanili del paese”. Fino ai giorni d’oggi, quando quegli stessi giovani sono diventati suoi compagni di squadra. “Non credevo – dice – di tornare in campo alla mia età. È stato emozionante, ho giocato con i ragazzi che ho allenato quando erano piccoli. Quello stesso gruppo ha riformato la squadra, con grandi sacrifici, e mi hanno coinvolto e ne sono stato felice». Sabato scorso “l’ultimo ballo”. «Quella – conclude - è stata davvero l’ultima partita. Ho giocato una ventina minuti ed è stato molto bello. Una bella carica di adrenalina. Vorrei ringraziare tutti quanti, il presidente/giocatore Marcello Porru, i dirigenti, l’allenatore Giampaolo Carta, i miei compagni di squadra e tutte le persone che sono vicine al Mogorella».

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