Il 10º Rally Terra Sarda, per la prima volta in “formato europeo” grazie alla validità per il Tour European Rally oltre che per la Coppa Rally di Zona 9, va in archivio con cifre da record.

In gara oltre novanta equipaggi proventi da 15 nazioni diverse per una manifestazione che, spiega l’organizzazione, ha impegnato uno staff di 450 persone, fatto registrare una richiesta turistica di circa tremila presenze nelle strutture ricettive del territorio e un totale di oltre diecimila persone tra cerimonie di presentazione, partenza, arrivo ed eventi collaterali del Villaggio Rally Mirtò.

“Un risultato importante, frutto di una comunione d’intenti che ha interessato, oltre al mio numeroso gruppo di lavoro, le autorità territoriali e le compagnie di navigazione, elementi fondamentali per la riuscita di una manifestazione che ha veicolato la Gallura in ambito internazionale, beneficiando di una copertura mediatica che ha trovato espressione in buona parte del mondo, opportunità legata all’inserimento nel  TER”, ha spiegato l’organizzatore Mauro Atzei, presidente della Porto Cervo Racing. “I numeri del fine settimana hanno confermato la bontà di un progetto che ha fatto leva sulla tradizione. Attraverso condizioni particolari concordate con le compagnie di navigazione, che ringrazio per la fondamentale collaborazione, abbiamo incentivato la partecipazione da parte di molti equipaggi della penisola”.

Golfo dell’Asinara. Il 28-30 ottobre, gli asfalti della Sardegna saranno teatro di un’altra attesissima gara, il 27º Rally del Golfo dell’Asinara, riproposto dall’Automobile Club di Sassari dopo un’attesa durata 17 anni.

Le iscrizioni chiuderanno il prossimo 19 ottobre, e in attesa di conoscere i nomi dei partecipanti, l’organizzazione ha svelato le prove definitive di un triplo evento, supportato dall’Assessorato Ragionale allo Sport e dalla Rete Metropolitana del Nord Sardegna,  che prevede rally moderno e storico e regolarità sport.

Il programma. Partenza da Castelsardo alle 13.30 del 19 per i doppi passaggi sulle speciali “Osilo” (7,37 km) e “San Lorenzo” (7,47 km). La prima parte su doppia corsia su asfalto medio-veloce e sale lentamente Osilo, poi un’inversione che segna il passaggio a una strada stretta con fondo cementato fino al fondo della valle, da cui si risale fino all’abitato percorrendo una serie di allunghi intervallati da inversioni. La seconda, speciale storica del Rally quando ancora era su terra, vanta un andamento veloce, con prevalenza di discese, e attraversa i villaggi di Santa Vittoria e San Lorenzo.

Dopo l’arrivo a Sassari, alle 21, le auto ripartiranno domenica per le doppie tornate su “La Pedraia” (6,45 km) e “Canaglia” (7,08 km). Se “La Pedraia” propone saliscendi, carreggiata ristretta e quattro tipi di asfalto diverso che possono complicare il lavoro agli equipaggi, “Canaglia” è la prova simbolo della gara e, anche se ai tempi era ancora su fondo sterrato, ora rimane imprevedibile in virtù di rilievi, curve, allunghe e di un veloce tratto finale.

Iglesias-Sant’Angelo. Si correrà invece il 5-6 novembre l’unica cronoscalata su asfalto del 2022 (a novembre ci sarà anche Tandalò, offroad). Il tracciato sarà ricavato lungo la Statale 126 (dal km 43,68 al km 49,6), strada che da Iglesias conduce a Fluminimaggiore, e prevede due manche di prova nella giornata del sabato e due di gara la domenica, sempre con inizio alle ore 10.

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