Will Smith, rapper, attore due volte candidato all'Oscar, produttore, icona pop globale, si racconta per la prima volta a 53 anni in “Will”, un'autobiografia scritta con l'autore e blogger Mark Manson in uscita il 9 novembre 2021 e nelle nostre librerie l'11 novembre per Longanesi (traduzione di Paolo Lucca e Giuseppe Maugeri).

Dall’incontro con Steven Spielberg nella sua tenuta negli Hamptons "ansioso ed eccitato all'idea di parlarmi di Men in Black" al provino a sorpresa che gli è valso la partecipazione (e quindi la fama mondiale) in “Willy, il principe di Bel Air”, “Will” è soprattutto il memoir intimo di un viaggio alla scoperta di sé e della propria forza di volontà.

L’ex principe di Bel Air – proprio nei giorni in cui sbarca nelle sale con “King Richard-Una famiglia vincente”, prodotto dalla Warner Bros, in cui interpreta Richard Williams, il padre delle icone americane Venus e Serena Williams – si concentra anche sulla figura di suo padre, una persona descritta come violenta e alcolizzata.

"Il modo in cui decidiamo di rispondere alle nostre paure determina la persona che diventiamo. Io ho deciso di essere divertente. Volevo compiacerlo, volevo placarlo, perché credevo che finché Papo rideva, saremmo stati al sicuro – racconta -. Ero l'intrattenitore della famiglia. Volevo mitigare la tensione, e portare gioia e divertimento". Quando aveva nove anni, vide suo padre "colpire mia madre alla testa con tanta forza da farla svenire e sputare sangue. Più di qualsiasi altro momento della mia vita, probabilmente, fu quel preciso attimo in quella camera da letto a definire la persona che sono oggi".

Quando la mamma decise di trasferirsi dalla nonna Gigi, Will confessa che aveva anche pensato di togliersi la vita: "Presi in considerazione le pillole ma nella mia mente continuava a risuonare un vago ricordo di quando avevo sentito dire a Gigi che uccidersi era peccato".

(Unioneonline/D)

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