Ha  compiuto 81 anni Giuseppe Luigi Piras, per tutti “Peppeloisu”, uno degli ambasciatori più conosciuti e apprezzati del canto a tenore isolano.

Insieme ai Tenores di Neoneli dei quali è  la voce solista continua ancora a  portare in giro per il mondo le tradizioni e la cultura della Sardegna.   

Sin da giovanissimo, ha avuto la passione del canto che esternava soprattutto nelle feste più i importanti del paese, di Sant'Antioco e S’ Angelu, cantando i tradizionali gosos. Nel 1981, apprezzando le sue indubbie qualità, Tonino Cau lo invitò a sostituire Alberto Zucca, che per motivi di lavoro si era trasferito all'estero.

Da allora sono trascorsi  ben  42 anni di una  carriera che ha visto Piras esibirsi in migliaia e migliaia di concerti in tutte le parti dell'isola, in Italia, in Europa e nel mondo. In ogni continente e  nazione dove è stato  con i Tenores di Neoneli,  ha rappresentato la Sardegna, creando un ponte ideale con i tanti circoli dei Sardi sparsi nel mondo e li hanno sempre accolti a  braccia aperte.

«Una carriera - racconta Piras -  che mi ha dato tante soddisfazioni. Nel corso di oltre 40 anni, salire sul palco è sempre stata ogni volta una emozione unica e diversa rispetto alla precedente. In particolare quando davanti a noi c'era un gran pubblico e questo dava lo stimolo giusto per cantare ancora meglio». Una voce che si è sempre  integrata alla perfezione, quando diversi progetti dei Tenores, l’hanno portato, ad esempio,  a cantare con Elio delle Storie Stese.

«L’emozione più grande - ricorda Peppeloisu osservando la bella foto esposta nel salotto di casa - è stata nel 2003 quando  al termine del concerto in Vaticano insieme alla Pfm per la giornata della gioventù, ho incontrato Papa Giovanni Paolo II».

L’arzillo ottantunenne, per una vita muratore è anche cavaliere della Repubblica, non mette limiti alla provvidenza, ma da tempo guarda alla sua naturale successione. Da diversi anni canta nel gruppo anche il figlio Angelo, pure lui dotato di grandi qualità.

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