La Rsu del Teatro Lirico di Cagliari va all'attacco del sovrintendente Nicola Colabianchi, accusato di "immobilismo" e "imperizia amministrativa", e chiede un immediato cambio di rotta nella gestione dell'ente. Diversamente annuncia che "sarà inevitabile l'apertura di una stagione conflittuale".

In una lettera al presidente del Consiglio di indirizzo Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari, ai consiglieri e allo stesso Colabianchi, la sigla denuncia una serie di criticità che imputa al vertice attuale. 

"Modestissima affluenza di pubblico agli spettacoli (la pandemia è un alibi non più accettabile) – denunciano i sindacati – una campagna pubblicitaria inadeguata, la mancanza di una offerta artistica diversificata e attrattiva, l'incomprensibile assenza di una stagione di musica da camera, il controproducente incremento del costo dei biglietti, l'assenza di un serio progetto di marketing".

Nel mirino della Rsu anche il ritardo nella presentazione della prossima stagione e l'incertezza sui programmi per il 2022.

"Non è dato sapere se sia stato approntato alcun progetto che interessi il territorio regionale, nonostante tale attività sia prevista tra i fini statutari della Fondazione - spiega la sigla - Non esiste un progetto organico che coinvolga le scuole di vario ordine e grado pur essendo le stesse il bacino naturale di raccolta del nostro pubblico futuro". E ancora: "L'attività internazionale, a differenza di altre Fondazioni lirico-sinfoniche, è totalmente assente e l'aspetto che maggiormente preoccupa è la sensazione che non vi sia alcun serio proponimento di portare il nostro teatro, e con esso il nome/marchio della Regione Sardegna, fuori dai confini nazionali". 

(Unioneonline/v.l.)

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