Due anni fa la svolta, l'apertura a nuovi stilemi che non parlassero solo la lingua codificata del reggae e della dancehall, e un disco come "Radio Revolution" - che aveva featuring con personaggi come J-Ax e Alessandra Amoroso - a segnare il tracciato da seguire per il futuro. Futuro che è già qui: i salentini Boom Da Bash sono appena con un nuovo singolo ("In un giorno qualsiasi") che si prepara all'estate e al nuovo album che verrà. Ne abbiamo parlato con la band.

Vi siete rimessi in cammino, dopo la svolta pop di "Radio Revolution". Con che spirito?

"Lo spirito è sempre lo stesso, non decidiamo mai nulla a tavolino, nessuna strategia. Siamo sempre stati influenzati da diversi generi musicali e la componente pop che abbiamo esaltato in quel disco ce l'abbiamo sempre avuta. In "Radio Revultion" l'abbiamo esasperata perché volevamo che la nostra musica arrivasse a più persone possibili".

Una scelta giusta?

"Sì, perché è questa attitudine è sempre stata uno dei punti di forza dei Boom Da Bash".

Le nuove produzioni, almeno stando al singolo, rispecchiano questa linea...

"Sì, già si nota nel singolo, ma quando uscirà il disco intero questa apertura sarà portata ancora più all'estremo, con altri generi musicali. Su "In un giorno qualsiasi" si sente che il beat è ancora più aperto al pop, con questo fischio utilizzato come un campione che è un elemento importante del pezzo. Siamo sempre in evoluzione e vogliamo aprirci ancora".

E i fan della prima ora come hanno reagito?

"Penso che sia una cosa comune a tante band, quella dei fan – almeno una parte di loro – che non accettano i cambiamenti, mentre molti altri ti sostengono e ti seguono sempre, qualsiasi scelta si faccia. Ma è fisiologico avere chi non vede di buon occhio l'evoluzione del gruppo, che però è la priorità per chi fa musica. All'inizio, però, in qualche caso ci siamo rimasti male".

Qualche commento sul web un po' troppo duro?

"Sì, sentire e leggere qualche opinione a volte un po' sopra le righe ci ha colpiti, ma credo faccia parte del gioco. Penso piuttosto che la nostra forza risieda proprio nel lasciarci ispirare, noi siamo una band in movimento. E poi, dico, se una cosa non ti piace, non ascoltarla. Ma non sono molti, è molta di più la gente che ci sostiene".

Questo disco è il primo con Unversal?

"Sì. Il progetto è Universal/Soulmatik, la nostra etichetta. Loro ci stanno supportando con la distribuzione e su tanti fronti. I fan ancora non sanno di questo passo, ma lo spiegheremo anche a loro. Ma dopo 14 anni di carriera era il momento di farlo".

Nel salto verso una major c'entra anche la vostra nuova "anima pop"?

"Sì, e quando hai il supporto di una casa discografica come la Universal, hai una cassa di risonanza molto più grande, cosa che può portare solo a cose positive".

"In un giorno qualsiasi" si può dire che la chiave sia la semplicità?

"La nostra intera produzione ha sempre strizzato l'occhio al pop, con un cantato che invece viene dalla scena reggae e dancehall. Questo è il nostro background. La semplicità non è facile da raggiungere. Dietro a un singolo ci sono mesi e mesi di lavoro. La semplicità deve essere comunicativa al massimo, ma non è certo facile arrivare a questo obiettivo".

Il singolo è il preludio a un album, che avrà quali sono sonorità?

"Ci sono delle tracce che hanno una produzione che tocca orizzonti, per noi, mai esplorati".

Per esempio?

"Ci sarà del funky, oltre a ospiti italiani che porteranno il loro stile (nomi che nessuno si aspetterebbe mai), ci saranno tracce che riprendono qualche cosa della nuova scena trap e rap italiana. Ci sarà un po' di tutto. E poi i soliti Boom Da Bash".

Quando uscirà?

"La tracklist è già pronta, lavoriamo agli arrangiamenti e a qualche featuring che stiamo ultimando. Saranno 13-14 canzoni nuove, che pubbicheremo in autunno, o al massimo in inverno".
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