L'iniziativa ha coniugato l’aspetto teatrale e culturale con l’aspetto sociale e terapeutico delle problematiche della Fibrosi Cistica. Spettacolo di grande impatto emotivo ma anche di consapevolezza quello andato in scena al Teatro Astra di Sassari. “Respiro” è stato il saggio finale di un laboratorio teatrale avviato un anno fa che ha tradotto sul palcoscenico le vite, i drammi e le speranze dei pazienti affetti dalla patologia, dei loro caregiver, degli operatori sanitari, nonché di volontari e simpatizzanti della LIFC, la Lega Italiana Fibrosi Cistica Sardegna.

L'iniziativa è stata promossa dalla LIFC Sardegna ODV in sinergia con la compagnia “La Botte e il Cilindro” e l’associazione “Materia Grigia”, con il finanziamento della Fondazione di Sardegna.

Coordinati da Pier Paolo Conconi e Antonella Masala, gli attori Stefano Mura, Irene Melis, Stefania Rossi, Giancarlo Serra, Deborah Bombagi e Rita Orlando. «Abbiamo portato in teatro l’esperienza della nostra vita cercando di lanciare il messaggio giusto – ha detto Stefano Mura - È un mondo difficile per noi pazienti. Devo dedicare almeno quattro ore al giorno alla terapia».

«Il nostro obiettivo – afferma Deborah Bombagi, presidente della LIFC Sardegna – era arrivare al cuore delle persone affinché comprendessero meglio la malattia. E visto che, per il momento, l’unica terapia salvavita è il trapianto bipolmonare, vorremmo sensibilizzare il pubblico sul tema della donazione degli organi quale dono di sé, un atto d’amore verso il prossimo».

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