Atteso nelle sale italiane il 23 ottobre, “Springsteen - Liberami dal nulla” dà vita all’ambizioso progetto di un biopic dedicato al cantautore americano Bruce Springsteen, ispirato prima di tutto alla sua sfera personale, ancor prima che agli straordinari risultati conquistati in oltre cinquant’anni di carriera.

Scritto e diretto da Scott Cooper - già avvezzo al cinema a tema musicale dopo lo splendido “Crazy Hearth” - il film trae libero spunto dal libro di Warren Zanes “Deliver Me from Nowhere: The Making of Bruce Springsteen's Nebraska”, che ripercorre l’epoca del 1982, anno di incisione di “Nebraska”: probabilmente l’album più intimo e introspettivo di Springsteen, nato in una fase di intensa ricerca e anticipatore del successo internazionale ottenuto con la E Street Band e col brano “Born in the USA”. Oltre allo straordinario Jeremy Allen White - di una somiglianza con la rockstar a dir poco impressionante - nel cast figurano anche Jeremy Strong, Paul Walter Hauser, Stephen Graham, Odessa Young e Gaby Hoffmann.

Forse non tutti sanno che Springsteen ha rifiutato per anni l’ipotesi di un film ispirato alla sua vita, cercando di sottrarsi alla mitizzazione che la sua figura - inevitabilmente - ha suscitato nell’immaginario di milioni di fan in tutto il mondo. A convincerlo stavolta è stata la volontà di Cooper di focalizzare il racconto sull’esperienza umana, evitando il rischio di un approccio agiografico orientato solo ai successi sul palco.

A tal proposito, il regista ha raccontato: «Non si trattava di Bruce Springsteen, l'icona e la rockstar capace di riempire stadi. Si trattava di Bruce da solo in una casa in affitto, che cercava di capire sé stesso e i suoi traumi irrisolti attraverso le canzoni. Il libro ha catturato la tensione tra il mito di Bruce Springsteen e l'uomo. È lì che il film viveva per me. Non nello spettacolo, ma nel silenzio, nell'esitazione, nell'incertezza. Ho visto un ritratto cinematografico di un artista disposto a spogliarsi completamente».

E spiegando cosa abbia convinto Springsteen a dare il suo via libera al progetto, ha aggiunto: «Bruce ha notoriamente detto no a innumerevoli proposte per raccontare la sua storia. Ma ha visto che ero determinato a evitare qualsiasi agiografia. Bruce una volta mi ha detto: “La verità su te stesso raramente è bella, e voglio che tu dica la verità sulle mie difficoltà”».

Anche lo stesso Springsteen ha offerto la sua prospettiva: «Quello che ha portato avanti questo progetto è stato il fatto che credo avessimo un'idea molto specifica. Per mancanza di una parola migliore, era un anti-biopic. Non è davvero un biopic, prende solo un paio d'anni della mia vita, quando avevo 31 e 32 anni, e li osserva davvero in un periodo in cui ho fatto quel particolare disco e in cui ho attraversato momenti difficili della mia vita. Sono vecchio e non me ne frega un c*** di quello che faccio ora».

Raccontando poi l’esperienza vissuta con la sorella Pamela durante un’anteprima a porte chiuse, ha aggiunto: «Ho potuto guardare il film con mia sorella, che ha un anno meno di me ed è una piccola bambina bionda nel film, anche se in realtà era una bimba con i capelli corti e castani. Ma lei era seduta accanto a me, abbiamo guardato il film insieme e lei mi teneva la mano, e alla fine si è girata verso di me e mi ha detto: non è meraviglioso che abbiamo questo?».

Al centro dell’adattamento c’è inevitabilmente Jeremy Allen White, protagonista della serie televisiva “The Bear” e oggi tra le star più richieste e acclamate di Hollywood. In una passata intervista a Rolling Stone, Springsteen ha elogiato il lavoro dell’attore, sottolineando anche la sua pazienza e disponibilità durante le visite sul set: «Non ero presente per alcune scene. Se c'era una scena in arrivo che era alle volte realmente personale a livello profondo, volevo che gli attori si sentissero completamente liberi e non volevo ostacolare in nessun modo, quindi semplicemente me ne stavo a casa. […] Jeremy Allen White è stato davvero, davvero tollerante nei miei confronti nei giorni in cui apparivo sul set. Gli ho detto: guarda, ogni volta che sto ostacolandoti, semplicemente fammelo capire con lo sguardo e me ne andrò a casa. Quindi nei giorni in cui sono andato lì, è stato meravigliosamente disponibile con me. Ed è stato semplicemente divertente. L'ho apprezzato».

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