È il fiume il tema del nuovo Festival Terre di Confine. Raccontato attraverso un vero "gemellaggio cinematografico", che unisce Sardegna e Colombia. 47 film ed eventi ad Oristano, Solarussa, Sassari e Asuni, dall'8 al 17 di marzo.

"Perché il cinema è una finestra aperta, è già una terra di confine", ha sintetizzato Antonello Zanda, direttore della Cineteca Sarda di Cagliari che ha aperto il festival con due proiezioni di anteprima oggi. Mentre il direttore artistico Marco Antonio Pani ha spiegato come Sardegna e Colombia sono unite dal legame con l'acqua, ma anche dalla ricerca delle radici, e dalla migrazione. Tra i numerosi eventi della rassegna è da segnalare la presentazione de "Il clan dei ricciai" di Pietro Mereu, a Solarussa venerdì 9 marzo. Mentre il 10 si potrà vedere sempre a Solarussa il capolavoro "A casa mia" di Mario Piredda, che ha ottenuto il David di Donatello. Da vedere anche "L'Accabadora", di Enrico Pau, il 18 marzo. Tanti poi gli ospiti dalla Colombia. A Solarussa il 10 marzo c'è un grande del cinema colombiano, Carlos Tribiño e il suo "El silencio del rio", e insieme a lui, Jaime Manrique,direttore del Festival Bogoshorts. Il 16 marzo ad Asuni arriva Felipe Alijure con il suo "Tres Escapularios",vincitore di numerosi premi. Ma il Festival non è solo proiezioni: previste anche tavole rotonde, laboratori, mostre fotografiche, e la musica dei Cuba Sons e di Indoru, ad Asuni il 17 e 18 marzo.
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