Parte con toni nazional popolari l'Amadeus V e le regole sono chiare: vietato strafare e bandite le perdite di tempo, con un taglio netto ai monologhi e agli ospiti troppo "invadenti". Ma, nonostante gli accorgimenti, la serata resta infinita.

A dare il via ufficiale, sul green carpet, è l'inno della fanfara del IV reggimento dei carabinieri a cavallo. Poi si entra nel vivo, con un emozionatissimo Marco Mengoni: «Manca pochissimo e poi nulla sarà più come prima, tra un attimo ascolteremo le nuove 30 canzoni che ci cambieranno la vita, almeno per un po'. Cominceranno a fare parte delle nostre giornate e non ne potremo fare più a meno». Sembrano parole altisonanti eppure, come dargli torto.

In smoking bianco e nero il padrone di casa Amadeus: prima si fa il segno della croce, poi scende in platea e va a salutare la moglie Giovanna e il figlio Josè. «Sanremo si ama, io amo questo pubblico, amo questo storico palco, poter dire benvenuti alla 74esima edizione del festival della canzone italiana. In questi cinque anni ho finito gli aggettivi per descrivere la gioia di essere qui, dare il via alla gara ma soprattutto a una bellissima festa, un rito collettivo, un party di 5 giorni che farà emozionare l'intero Paese». E che per lui, ha ripetuto ormai diverse volte, sarà l'ultimo.

Inizia la gara con la chilometrica rassegna dei trenta cantanti: apre la giovane e talentuosa Clara, deboluccio SangiovanniFiorella Mannoia si presenta in un quasi-abito da sposa con pizzo bianco e scalza, La Sad vocalmente fuori fuoco ma portano in scena l’importante tema del suicidio in collaborazione con l’associazione Telefono Amico Italia, ripetitivo Irama, Ghali saluta in platea l'Alieno protagonista del suo pezzo. E poi Negramaro con qualche incertezza, Annalisa centrata e da podio, Mahmood in maxi gilet nero, l'elegante Diodato con i ballerini scalzi, rock puro con Loredana BertèGeolier col suo napoletano contestato, in lungo Alessandra Amoroso, i The Kolors con il sicuro tormentone, la bravissima Angelina Mango, lirici Il Volo, decisa BigMama, infiocchettati i Ricchi e Poveri, disco-Emma, Renga & Nek che sembrano usciti dai primi anni Duemila. Nell’ultimo round Mr.Rain evanescente, BNKR44 boyband finta punk, Gazzelle con occhiali da sole incorporati, Dargen D’Amico con orsetti e poi appello di un cessate il fuoco per i bimbi di Gaza, Rose Villain frizzante, Santi Francesi super chic, Fred De Palma in quota truzzi, Maninni invisibile, Alfa on the road, Il Tre che spera che Amadeus mantenga le promesse: canterà per primo in una delle prossime serate. A fine serata la top five della sala stampa, l’unica giuria che ha votato stasera: nell’ordine Loredana Bertè, Angelina Mango, Annalisa, Diodato, Mahmood.

A sorpresa dopo tre anni torna Ibrahimovic, che consiglia ad Ama di lasciare il campo per farsi sostituire da qualcuno in panchina: «Tu hai 61 anni, io 42 e ho smesso, perché ho ascoltato il mio corpo». L'ex attaccante del Milan e attuale dirigente del club rossonero chiede poi di poter salire sul balconcino reale. «Ma lì - dice Amadeus - ci è andato Mattarella». «Perché? Quanti gol ha fatto?». Poi va a sedersi in prima fila: «Ma se ti vedo stanco chiamo il cambio, qui fuori c'è la fila di presentatori».

A spezzare il ritmo Fiorello, che arriva a intermittenza come una benedizione: nel primo collegamento con l'Aristonello srotola il mega mantello "Ama pensati libero, è l'ultimo". Ogni riferimento a Chiara Ferragni è puramente casuale. Poi rompe l'accordo con Amadeus, quello di salire sul palco solo sabato. Ma è un'illusione: «Non sono io, è l'intelligenza artificiale».

Mengoni si improvvisa intrattenitore ma l'operazione funziona a metà: non è il suo mestiere e la gag dei vecchi Sanremo o del “preservabacino“, da usare per poter far baciare tutti senza contatto e scandali “Rosa Chemical”, non è delle migliori. In compenso quando torna nel suo, canta "Due vite" e fa il medley dei suoi successi, fa venire la pelle d'oca.

Commovente l'entrata in scena di Daniela Di Maggio, madre di Giovanbattista Cutolo, GioGiò, il musicista di 24 anni dell'Orchestra Scarlatti Young, ucciso lo scorso agosto a colpi di pistola in piazza Municipio, al centro di Napoli, per difendere un amico durante una banale lite. «L'amore è il contrario della morte, e tu - dice leggendo una lettera al figlio - stasera vivi attraverso la musica che amavi, tutta l'Italia sta ascoltando il talento e le note del maestro Giovanbattista Cutolo. Mammarella tua non ti dimenticherà mai», conclude, dedicando l'omaggio floreale «alla giustizia». E risuona il corno di GioGiò, in un momento da brividi.

Omaggio anche a Toto Cutugno con la canzone “Gli amori”. Prima sciatrice all'Ariston, al festival anche Federica Brignone, che teoricamente doveva promuovere il suo sport in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 ma alla fine non cita né la collega Sofia Goggia infortunata né le Olimpiadi. Resta fuori dall’Ariston per ora la mucca Ercolina II, simbolo della protesta dei trattori che punta a sfruttare la visibilità del festival per dare spazio alle ragioni del dissenso contro la politica agricola europea. 

© Riproduzione riservata