Grande successo ai Bafta per Sam Mendes, che con "1917" si è aggiudicato ben sette premi: miglior film, miglior film inglese, miglior regia, miglior fotografia, miglior scenografia, miglior sonoro e migliori effetti visivi.

Un vero e proprio trionfo, dunque, per il film britannico al principale premio cinematografico inglese e che ora punta dritto agli Oscar.

"1917" è infatti il favorito per la statuetta Usa al miglior film, per cui dovrà vedersela con il grande "perdente" di questa edizione dei Bafta, "The Irishman" di Martin Scorsese, che in terra inglese non è riuscito a concretizzare neanche una delle sue dieci nomination.

Il terzo dei premi per il miglior film, in questo caso straniero e cioè non britannico, è andato a "Parasite" del coreano Bong Joon-Ho che incassa anche il premio per la migliore sceneggiatura originale. È stato invece "Jojo rabbit" di Taika Waititi a vincere il premio per la migliore sceneggiatura non originale.

A Renée Zellweger e Joaquin Phoenix vanno invece i Bafta come miglior attrice e migliore attore protagonisti, rispettivamente per "Judy" e "Joker", mentre i riconoscimenti come miglior attrice e miglior attore non protagonisti sono andati a Laura Dern per "Storia di un matrimonio" e Brad Pitt per "C'era una volta ad Hollywood".

Alla cerimonia anche qualche polemica, innescata proprio da Brad Pitt e Joaquin Phoenix.

Il primo, in un messaggio affidato alla collega di set Margot Robbie, ha anzitutto detto di voler "battezzare" il suo premio "Harry" perché "entusiasta di riportarlo negli Usa", con ovvio riferimento al Principe Harry ed alla moglie Megan. Ironia poi anche sulla Brexit, con le parole "Gran Bretagna, ho saputo che sei diventata single, benvenuta nel club".

Joaquin Phoenix ha ripreso invece il tema delle polemiche innescate dalle nomination che hanno molto scarsamente rappresentato persone di colore; una scelta con cui, ha detto, "inviamo un messaggio molto chiaro alle persone di colore", ovvero "non sei benvenuto qui".

(Unioneonline/v.l.)
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