Una serie di prelievi sospetti dai conti correnti di Paolo Calissano, l’attore genovese morto a Roma per un’intossicazione da farmaci antidepressivi il 29 dicembre scorso, all’età di 54 anni.

L’ex amministratore di sostegno dell’attore, l’avvocato Matteo Minna, è indagato a Genova, secondo gli inquirenti avrebbe prelevato dai conti di Calissano circa 70mila euro. Ma si indaga su altri trasferimenti sospetti, si parla di centinaia di migliaia di euro.

I familiari di Calissano, che si erano accorti degli ammanchi, hanno presentato un primo esposto in cui si ipotizzava il reato di peculato. A dicembre, quando la Procura di Roma ha chiuso le indagini sulla morte, ha integrato la denuncia ipotizzando anche la circonvenzione di incapace.

Il fascicolo ora è in mano al pm genovese Francesco Cardona Albini e all’aggiunto Vittorio Ranieri Miniati.

Calissano, divenuto famoso negli anni 90 perché protagonista di alcune serie tv e film di successo (La dottoressa Giò, Vivere, General Hospital), vide una brusca frenata della carriera nel settembre 2005 quando nella sua casa genovese morì per overdose da cocaina la ballerina brasiliana Ana Lucia Bandeira Bezerra.

L’inchiesta segnò una svolta nella vita di Calissano, che ha pagato patteggiando 4 anni ed entrando in comunità. Poi è sopraggiunta la depressione. Nel 2006 il Tribunale ha nominato l’avvocato Minna amministratore di sostegno dell’attore.

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata